Adoro Windows 10, ma ho sempre criticato le tattiche che Microsoft ha messo in campo per spingere gli utenti di Windows 7 e 8.1 ad aggiornarsi al nuovo sistema operativo, con l’obiettivo (ormai risaputo) di arrivare entro la fine del 2018 a un miliardo di dispositivi con Windows 10. L’odioso pop-up che invita a fare l’upgrade a Windows 10, e che tanto mi ricorda una tattica in stile malware, è iniziato a spuntare sui PC di milioni di persone mesi fa, ma negli ultimi tempi si è fatto ancora più invadente e subdolo.

Il risultato? I PC molti utenti con Windows 7 sono stati aggiornati “di nascosto” a Windows 10 nel giro di poche ore. Certo, ci sono sempre 30 giorni a disposizione per tornare a Windows 7, ma chiunque si sentirebbe tradito da un simile comportamento e avvertirebbe il fastidio di non avere più controllo sul proprio PC, tanto che a vedere molti tweet apparsi nelle ultime ore alcuni di questi utenti traditi stanno pensando di passare a un Mac.

Ma esattamente come si è evoluto l’”affare pop-up”? A dicembre questa odiosa e insistente finestrella ha cambiato messaggio testuale dando all’utente di Windows 7 o Windows 8.1 due possibilità: Aggiorna ora o Inizia a scaricare e aggiorna più tardi. La classica offerta che non si può rifiutare, tanto che per non scegliere nessuna delle due opzioni non rimaneva altro che cliccare sulla X in alto a destra del pop-up per chiuderlo.

A inizio 2016 invece Microsoft ha trasformato il download di Windows 10 in un vero e proprio aggiornamento raccomandato. Ciò significa che chiunque utilizzi l’impostazione di default di Windows Update (cosa tra l’altro caldamente consigliata) ha iniziato a scaricare l’aggiornamento e ha ricevuto il messaggio di avviso per installarlo. Ancora una volta, per evitare di farlo, non rimaneva altro che chiudere il pop-up cliccando sulla X.

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La settimana scorsa Microsoft ha apportato un altro cambiamento alla sua tattica pro Windows 10. Apparentemente si tratta di un miglioramento, visto che il nuovo pop-up avvisa chiaramente quando il PC verrà aggiornato e fornisce la possibilità di rimandare il tutto a un altro giorno e a un altro orario. In realtà, cliccando sulla X in alto a destra delle finestra come abbiamo sempre fatto negli ultimi sei mesi (e Microsoft lo sa bene), ora si dà esplicitamente il consenso a iniziare l’installazione di Windows 10.

Le conseguenze negative di questo nuovo cambiamento sono principalmente due. Da un lato Microsoft sta di fatto costringendo a passare a Windows 10 gli utenti di Windows 7 e Windows 8.1 che per ora non vogliono eseguire l’aggiornamento. Dall’altro, per evitare un upgrade non voluto, questi utenti potrebbero essere spinti a disabilitare gli aggiornamenti automatici di Windows Update, con i rischi che si possono ben immaginare a livello di sicurezza.

Invece di ricorrere a questa soluzione estrema, si può utilizzare lo strumento gratuito GWX Control Panel, che permette di rimuovere e disabilitare questi odiosi pop-up, oppure un tool simile come Never10, sviluppato da noto ricercatore di sicurezza Steve Gibson. Due strumenti sicuramente utili e alla portata di tutti, anche se ha un che di vergognoso doversi rivolgere a tool di terze parti per evitare che il nostro sistema operativo si aggiorni contro la nostra volontà.

Come ho già detto all’inizio, apprezzo (e non poco) Windows 10, ma questi trucchetti di Microsoft non fanno altro che frustrare e far arrabbiare utenti Windows che vogliono rimanere fedeli a un sistema operativo che utilizzano da anni e che conoscono alla perfezione. Grazie poi a quest’ultimo cambiamento di rotta c’è la possibilità (tutt’altro che remota) che molti, come già accennato, passeranno al Mac. Non che OS X sia tutto rose e fiori (anzi), ma per lo meno Apple non si è mai sognata finora di costringere di fatto i propri utenti ad aggiornarsi alla nuova versione del suo sistema operativo.