Gli aggiornamenti di Windows sono necessari per mantenere i pc efficienti e sicuri, correggere bug e introdurre nuove fuzionalità che permettono di massimizzare il valore dell’investimento fatto per l’acquisto del PC.

È però necessario distinguere gli aggiornamenti di sicurezza, indispensabili, da quelli che aggiungono funzionalità e che possono essere rimandati, o addirittura saltati. Questo è importante soprattutto in azienda o per professionisti che devono usare software specifici o procedure che possono essere incompatibili con le versioni più recenti di Windows. Per loro è fondamentale poter scegliere quali aggiornamenti Windows 10 installare e quali no.

Con Windows 10 sono state introdotte alcune novità nella gestione degli aggiornamenti e alcune funzionalità, come decidere quando installare un aggiornamento Windows 10 sono disponibili solo nella versione Business.

Il prossimo aggiornamento previsto è il Windows 10 Fall Creators Update, che sarà distribuito in autunno e prevede importanti novità incentrate soprattutto su cloud, cross-platform e intelligenza artificiale.

In questo articolo vedremo tutto quel che bisogna sapere per valutare cosa comporta un aggiornamento di Windows, come rimandare momentaneamente un update o come gli amministratori possono gestire gli aggiornamenti, saltando anche una versione di Windows se lo desiderano.

Sommario:

Windows Update: come è cambiato con Windows 10

Da quando Windows 10 ha fatto la sua comparsa, la politica di Redmond sugli update è radicalmente mutata. La versione Home ne è stata e ne è tutt’ora testimone. Con la release base, infatti, non è possibile ritardare o scegliere quali aggiornamenti scaricare e installare. Dovete solo limitarvi a usare il PC, con buona pace del libero arbitrio.

Non è  detto che ogni update sia necessario per l’uso che fate del computer. Non solo, alcuni generano instabilità e potrebbero creare parecchi problemi. La situazione cambia con l’avvento del Creators Update, già disponibile per il download manuale dall’11 aprile. Attenzione però: al fine di risolvere alcuni problemi di compatibilità hardware, sconsiglia l’installazione manuale e suggerisce di attendere che l’aggiornamento venga avviato da Windows Update.

Per fortuna non sarete più presi alla sprovvista da riavvii inaspettati dopo un aggiornamento. Ogni volta che se ne presenta uno, verrete informati da una notifica, scegliendo poi se installarlo subito o rimandare l’operazione per tre giorni. Allo scadere di questo tempo, potrete riconfermare la scelta per ulteriori tre giorni e così via.

Se avete Windows 10 Pro, Enterprise o Education, gli update per la sicurezza sono posticipabili per un massimo di 30 giorni, mentre quelli riguardanti le funzioni lasciano respiro fino un anno. In alternativa, ci sarà la possibilità di non ricevere alcun aggiornamento per 35 giorni.

Scegliere quali aggiornamenti Windows installare per aziende e professionisti

L’approccio per le versioni Pro, Enterprise ed Education di Windows 10 è diverso. In questi casi potete usare Windows Update per aziende che, oltre a diverse specifiche per gestire gli aggiornamenti all’interno di infrastrutture aziendali, offre maggiore versatilità nella scelta e nelle tempistiche per la loro ricezione.

Non solo siete autorizzati a ritardare temporaneamente l’installazione di un aggiornamento in attesa che se ne possa verificare la stabilità, ma in alcuni casi potete decidere di integrarne solo una parte. Bisogna agire sulle impostazioni Rinvia gli aggiornamenti di Windows che supervisionano gli update CBB (Current Branch for Business). Questi ultimi hanno tempistiche di rilascio più lente di qualche mese rispetto a quando gli aggiornamenti del ramo CB (Current Branch) arrivano agli utenti non professionali.

Come funziona Windows Update

Per molti, Windows Update è un enorme calderone da cui vengono prelevati gli ammodernamenti che Microsoft rilascia. In realtà è un sistema molto complesso che prevede vari passaggi e diverse forme di operatività. A livello di terminologia, si parla sempre di “aggiornamento”, ma dentro questo paniere ci sono almeno due tipologie ben precise:

  1. una nuova versione di Windows 10 che aggiunge funzioni e programmi al sistema;
  2. correzioni di bug, miglioramenti marginali e patch per la sicurezza.

Nel primo caso, il rilascio avviene almeno un paio di volte l’anno. Nel secondo le tempistiche sono molto più frequenti. Gli aggiornamenti hanno comunque un loro ciclo di vita che viene distinto nei seguenti rami: Windows Insider Preview Branch, Current Branch, Current Branch for Business, Long Term Servicing Branch.

I quattro rami di aggiornamento Windows

I rami di aggiornamento di Windows 10 consentono di venire incontro alle necessità di privati, professionisti e aziende.

I rami di aggiornamento di Windows 10 consentono di venire incontro alle necessità di privati, professionisti e aziende. [fonte: Microsoft]

  1. Windows Insider Preview Branch (WIPB) è il ramo sperimentale, dedicato al programma Windows Insider. Gli utenti o le aziende che sfruttano WIP4Biz (Windows Insider Program for Business) provano in anteprima gli update, tendenzialmente in ambienti di test separati dalla rete di produzione e assumendosi i rischi di possibili malfunzionamenti o instabilità.
  2. Current Branch (CB) è invece il ramo destinato a chi usa Windows 10 Home e quindi, nella filosofia di Microsoft, non per scopi professionali. L’aggiornamento, essendo passato dal Preview Branch, dovrebbe essere stabile e funzionale, ma il condizionale è comunque d’obbligo.
  3. Il Current Branch for Business (CBB) è il ramo successivo, corrispondente ai professionisti e alle aziende che, tramite Windows Update for Business, possono gestire in modo più versatile l’applicazione degli aggiornamenti. Attingendo a questo ramo, gli update rilascianti nel CB vengono messi a disposizione solo dopo qualche mese, vale a dire quando oramai il rischio di problemi è ridotto al minimo.
  4. Il Long Term Servicing Branch (LTSB) è riservato alle infrastrutture critiche: bancomat, POS, sistemi ospedalieri, impianti di produzione e così via. In sostanza, LTSB è il ramo finale che viene interessato dagli update solo per le patch di sicurezza e di altro genere, ma sempre della massima importanza. Il tutto senza però ricevere nuove funzioni che potrebbero compromettere la stabilità delle macchine.

Come scegliere e rimandare gli aggiornamenti Windows

Studi professionali e piccole aziende

Per il passaggio di un aggiornamento dal Current Branch al Current Branch for Business, di solito trascorrono all’incirca quattro mesi. Se volete configurare i PC del vostro studio per rientrare nel secondo ramo, è necessario usare l’opzione Ritarda aggiornamenti. La trovate in Impostazioni>Aggiornamento e sicurezza>Windows Update>Opzioni avanzate. Tutto ciò non influisce comunque sulle patch per la sicurezza che continueranno a essere installante anche durante i periodi di stallo.

Grandi aziende con gestione IT centralizzata

Se nella vostra macro realtà usate Windows Server Update Services o System Center Configuration Manager, gli aggiornamenti vengono gestiti direttamente da qui. Nessun PC riceverà un update se l’amministratore IT non ha dato il proprio consenso. In ogni caso, è comunque possibile utilizzare la funzione Ritarda aggiornamenti per avere una proroga di ulteriori otto mesi. Anziché installare l’update al momento del passaggio nel CBB (quattro mesi dal rilascio in CB), potrete farlo nei successivi otto mantenendo il supporto Microsoft.

Microsoft non intende supportare più di due versioni di Windows "Current Branch for Business", per cui è possibile rimandare un aggiornamento, ma non in modo indefinito. Il rilascio della versione CBB successiva fa di fatto partire un "timer" a cui gli amministratori IT devono stare attenti.

Microsoft non intende supportare più di due versioni di Windows “Current Branch for Business”, per cui è possibile rimandare un aggiornamento, ma non in modo indefinito. Il rilascio della versione CBB successiva fa di fatto partire un “timer” a cui gli amministratori IT devono stare attenti.

Riavvii inaspettati? No grazie!

Se c’è una cosa che infastidisce chiunque utilizza un computer, è il riavvio automatico dovuto a un aggiornamento. Se con Windows 10 Home, almeno fino al Creators Update, non potete far niente per bloccare gli update, siete comunque in grado di gestire gli orari di attività.

Per gestire gli orari di installazione degli aggiornamenti di Windows, seguite questi passi:

  1. Entrate nel pannello Impostazioni e procedere in Aggiornamento e sicurezza
  2. Selezionate Windows Update.
  3. Facendo clic su Cambia orario di attività, impostate una fascia oraria ideale entro cui siete soliti impiegare il PC.
  4. Supponendo di avere un’orario di ufficio, in Ora inizio scegliete 9.00 e Ora di fine 18.00. In questo lasso di tempo, il computer non verrà riavviato automaticamente.

Un altro aspetto che colpisce molto, è il tempo necessario per completare un aggiornamento. Se il riavvio richiede solo qualche minuto, poco male. Le cose però cambiano quando il PC viene bloccato per oltre dieci minuti o più. A parte i macro update che necessitano di tempo per la loro installazione, per gli altri non è dato sapere quanto impiegano per completare il processo.

Consigliamo quindi di gestire le vostre preferenze dalla voce Opzioni di riavvio. La trovate sempre nel menu Windows Update, in Impostazioni. Da qui, infatti, potete scegliere un’orario specifico in cui riavviare il computer e fargli terminare le attività di aggiornamento.

Best practice per prepararsi agli update di Windows

Nella maggior parte dei casi, se parliamo di update tradizionali, quindi con patch per la sicurezza e risoluzione di bug, non è necessario prendere particolari precauzioni. Il tutto a prescindere dal fatto che una buona politica di backup incrementale, possibilmente giornaliera, è sempre la migliore delle soluzioni.

Se però prevedete di installare un macro aggiornamento come il Creators Update, allora le cose cambiano. In teoria, e spesso anche nella pratica, non succede niente di particolare. I vostri file rimangono al loro posto e tutto continua a funzionare come prima. Si tratta comunque di procedure particolarmente invasive, che non garantiscono mai una buona riuscita al 100%. Prima di procedere, è quindi indispensabile lanciare un backup dei vostri dati più importanti, possibilmente su un disco fisso esterno, sul Cloud o un NAS.

Per quanto riguarda i driver, se non avete componenti troppo obsoleti, non dovreste avere problemi. Tuttavia, anche in questo caso provenire è meglio che curare. Leggete sempre con cura il changelog dell’aggiornamento, così da sapere in anticipo se ci sono delle questioni aperte che riguardano la compatibilità con determinate periferiche hardware utilizzate.

Aggiornamenti Windows: consigli e trucchi

A prescindere dal fatto che un sistema aggiornato è una delle migliori difese contro virus e affini, la necessità di sospendere o rimandare un update può essere talvolta di primaria importanza.

Lo strumento Show or hide updates può evitare che un driver problematico venga reinstallato con il prossimo aggiornamento di Windows 10. È uno strumento sviluppato per gli insider, ma funziona anche sulle versioni regolari del sistema operativo.

Lo strumento Show or hide updates può evitare che un driver problematico venga reinstallato con il prossimo aggiornamento di Windows 10. È uno strumento sviluppato per gli insider, ma funziona anche sulle versioni regolari del sistema operativo.

Nonostante in Windows 10 Home non sia attualmente possibile disattivare gli aggiornamenti automatici, almeno fino al Creators Update che comunque li rimanda, in passato Microsoft si è trovata in difficoltà con l’aggiunta di driver che hanno mandato in crash diversi sistemi. Redmond ha quindi sviluppato un software che, sebbene pensato per i driver e solo per le versioni Insider, funziona anche nelle versioni definitive. Si chiama Show or hide updates ed è uno strumento per la risoluzione dei problemi. Una volta analizzato il sistema, permette di bloccare l’aggiunta di componenti che potrebbero rendere instabile la piattaforma.

Leggi anche: Come risolvere i problemi di Windows Update

Un’altra soluzione è quella di far passare il vostro attuale collegamento a Internet come una connessione a consumo. Microsoft, preventivando la possibilità di fatturazioni accessorie per questi contratti, prevede la disattivazione automatica di Windows Update. Tuttavia, oltre agli aggiornamenti, altri programmi che funzionano in background potrebbero smettere di operare. Tenete presente che per impostare una modalità di connessione a consumo è necessario usare una rete Wi-Fi. Se questo è il vostro caso, andate in Impostazioni>Rete e Internet>Wi-Fi>Gestisci reti note. Selezionate la rete wireless cui siete collegati, fate clic su Proprietà e spuntate Attivato su Imposta come connessione a consumo.