Secondo gli ultimi dati forniti da Net Applications riferiti al mese di dicembre, Windows 10 ha chiuso il 2015 con un market share del 9,96%, traguardo che ricordiamo essere stato raggiunto in 5 mesi (la crescita a dicembre è stata del 1% in più rispetto a novembre). Con questo market share il nuovo sistema operativo di Microsoft si avvicina sempre di più a Windows 8.1 (10,3%), tanto che a fine gennaio molti prevedono già il sorpasso di Windows 10, che diventerebbe così il terzo OS più diffuso al mondo in ambito desktop.

Se infatti Windows 7 è per ora irraggiungibile con il suo 55,68% di diffusione, al secondo posto troviamo Windows XP con il 10,93%, percentuale addirittura più alta di quella registrata a novembre. Il vecchio “leone” di Microsoft non sembra insomma arrendersi, ma nel giro di uno o due mesi Windows 10 dovrebbe superare anche XP issandosi così in seconda posizione.

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Le altre fette della “torta” delineata da Net Aplications sono molto più piccole. Mac OS X 10.11 ha il 2,99% di market share ed è seguito da Windows 8 (2,76%) e da Mac Os X 10.10 con il 2,23%. Tutti gli altri sistemi operativi contano invece per il 5,14%. Microsoft la fa insomma da padrona assoluta con una percentuale complessiva del 89,64%, mentre Apple rappresenta poco più del 5% degli OS installati a livello globale.

È comunque presto per capire se Redmond ce la farà davvero a raggiungere il traguardo del miliardo di utenti Windows 10 fissato per il luglio del 2018. Indubbiamente se Windows 10 Mobile prenderà piede, se le vendite di PC torneranno a crescere e se i tablet (ibridi e non) con Windows 10 si taglieranno una fetta importante di mercato a scapito di quelli Android e iOS, ciò potrebbe anche accadere.

Guardando però alle condizioni attuali, con gli smartphone Microsoft che contano sempre meno e con un mercato tablet che non fa più segnare le cifre di qualche anno fa, la situazione non è delle più rosee. Anche perché, confrontando i primi cinque mesi di Windows 7 con quelli di Windows 10, il primo aveva fatto ancora meglio in termini di percentuali (11,2%).