Ieri è andato in scena il keynote inaugurale della WWDC 2016, l’evento Apple dedicato agli sviluppatori che quest’anno si è concentrato esclusivamente su novità software. Una delle più attese era quella relativa al nuovo sistema operativo Apple per i suoi computer, che è arrivato sotto forma del nuovo macOS Sierra. Disponibile in autunno come upgrade gratuito, da oggi come preview per gli sviluppatori e da luglio in versione beta pubblica, il successore di OS X El Capitan potrà essere installato sui i MacBook e gli iMac usciti dal 2009 in poi e sui MacBook Air, MacBook Pro, Mac mini e Mac Pro dal 2010 in avanti.

MacOS Sierra si segnala soprattutto per le novità relative a Siri e all’ecosistema cloud di Apple. L’assistente vocale nato nel 2011 su iOS approda finalmente anche in ambito desktop per mezzo di una piccola finestra flottante (si potrà spostare in qualunque parte dello schermo). Potremo chiedere a Siri sia di effettuare ricerche in locale con anche richieste di una certa complessità (per esempio mostrare i file ai quali abbiamo lavorato ieri mattina dalle 10 alle 12), sia di inviare messaggi ai propri contatti, avviare playlist ed eventualmente effettuare acquisti sul web tramite Apple Pay.

Il sistema di pagamento contactless di Apple approda infatti su Safari sfruttando un sistema di autenticazione tramite il touchID di iPhone per finalizzare l’acquisto. Una mossa con cui Cupertino vuole chiaramente avvicinarsi a un colosso dei pagamenti on line come PayPal e speriamo davvero che Apple Pay arrivi presto anche in Italia. Per ora non ci sono però piani in proposito, sebbene Apple ne abbia annunciato l’arrivo nei prossimi mesi in Svizzera, Francia e Hong Kong.

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Auto Unlock è un’altra nuova funzione con la quale accedere a macOS Sierra utilizzando un Apple Watch abbinato a un MacBook, senza quindi la necessità di inserire alcuna password. L’integrazione nel segno di Continuity, la filosofia che tende sempre più ad avvicinare mondo mobile con quello desktop, è visibile anche nella feature Universal Clipboard; copiando un testo o un’immagine su un device iOS, sarà possibile ritrovarla nella clipboard dei macOS Sierra e viceversa, il tutto utilizzando l’unico account Apple e sfruttando la sincronizzazione via cloud dei dati.

Si prosegue con la funzione Optimize Storage per liberare automaticamente lo spazio nei supporti di storage, inviando nel cloud i vecchi file per far posto ai nuovi o cancellando i file non più utilizzati dall’utente. Sul palco della WWDC 2016 Apple ha mostrato come, utilizzando questa nuova feature, si sono liberati circa 130 GB da un supporto che, in assenza di Optimize Storage, aveva a disposizione solo 20 GB.

Novità infine anche per la modalità Picture in Picture, che come su iOS permette di attivare la riproduzione dei filmati in un riquadro ridimensionabile e riposizionabile a piacere sul desktop, e per la gestione dei tab del browser, che saranno estese a tutte le app Mac e a numerose app di terze parti.