Ieri Microsoft ha annunciato le versioni di Windows 10 che arriveranno sul mercato nel corso dell’estate, sebbene al momento manchino ancora dettagli importanti come la data precisa di uscita e il modello di revenue che Microsoft adotterà per guadagnare dal suo nuovo sistema operativo.

Come già successo per Windows 7 e 8, anche Windows 10 sarà venduto in due versioni consumer e business: Windows 10 Pro e Windows 10 Home. Windows Phone, come già ampiamente previsto, scomparirà e sarà rimpiazzato da Windows 10 Mobile, che andrà a interessare gli smartphone e i tablet di piccole dimensioni. Le versioni rivolte al settore enterprise saranno invece 3, ovvero Windows 10 Enterprise, Windows 10 Mobile Enterprise e Windows 10 Education.

Microsoft ha anche confermato che l’aggiornamento a Windows 10 sarà gratuito, almeno sul versante consumer. Windows 10 Home, Windows 10 Mobile e Windows 10 Pro potranno insomma essere scaricate senza alcun costo dagli utenti che già possiedono un PC con Windows 7 e Windows 8.1 o uno smartphone con Windows Phone 8.1, a patto che l’aggiornamento venga eseguito entro un anno dall’uscita sul mercato dell’OS. In caso contrario Microsoft non ha specificato quale sarà il costo per l’aggiornamento, o se adotterà un modello ad abbonamento mensile come per Office 365 (e se ciò accadesse, i prezzi non sono ancora stati comunicati).

Cosa offrono le singole versioni?

Le differenze tra queste versioni di Windows 10 non sono difficili da indovinare. Per quanto riguarda Windows 10 Home, Microsoft punta soprattutto sull’assistente vocale Cortana, sul nuovo browser Edge (ex Project Spartan), sulla modalità Continuum rivolta a dispositivi touch di grandi dimensioni come i Surface, sul riconoscimento facciale di Windows Hello e su app universali di grande richiamo come Mappe e Calendario. A questo punto però non è molto chiaro perché un utente consumer dovrebbe essere interessato a Windows 10 Pro, descritto da Redmond come un sistema operativo rivolto ai clienti prosumer e alle aziende che hanno scelto un programma BYOD per i loro dipendenti.

ma esattamente Microsoft come pensa di fare soldi da Windows 10?

Secondo Microsoft Windows 10 Pro aiuta a gestire in modo efficace i dispositivi e le app dei dipendenti, a proteggere i dati lavorativi sensibili, a supportare scenari di produttività mobile e da remoto e ad avvantaggiarsi delle tecnologie cloud. Windows 10 Pro includerà anche Windows Update for Business, che permetterà ai clienti aziendali di muoversi più “lentamente” con gli aggiornamenti di sistema.

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Passando invece a Windows 10 Mobile, che offrirà la modalità Continuum per trasformare il proprio smartphone in un PC collegandolo a un monitor o a un TV, la novità principale è il supporto per i tablet di piccolo dimensioni; si ipotizza su questo versante una fascia di prodotti con display al di sotto degli 8 pollici, ma Microsoft non ha rivelato alcun dettaglio specifico in proposito.

Infine ci saranno le tre versioni enterprise dedicate alle aziende di grandi dimensioni. Windows 10 Enterprise offrirà strumenti avanzati di sicurezza e protezione contro le minacce rivolte a dispositivi, identità, applicazioni e informazioni aziendali sensibili. C’è però un ostacolo per chi vorrà passare al nuovo sistema operativo provenendo da Windows 8; in questo caso gli utenti dovranno prima aggiornarsi a Windows 8.1 e infine a Windows 10.

Se per gli utenti consumer non si tratta di un grande problema, potrebbe invece diventarlo per le aziende, che solitamente sono molto più lente e restie ad aggiornare un sistema operativo, soprattutto se come in questo caso si tratta di un major update. In ogni caso, dall’annuncio di ieri, rimane ancora fuori una grande questione che sta facendo parlare un po’ tutti gli analisti e gli esperti del settore: ma esattamente Microsoft come pensa di fare soldi da Windows 10?