Dalle ore 19:00 di oggi (minuto più, minuto meno) Apple rilascerà gratuitamente OS X 10.11 El Capitan, il successore di OS X Yosemite nonché nuova e attesissima versione del sistema operativo desktop di Cupertino.

El Capitan funzionerà sugli stessi Mac sui quali gli scorsi anni sono stati installati Yosemite, Mavericks, Mountain Lion e Lion, ovvero macchine con anche 4-5 anni alle spalle. Se i requisiti hardware rilasciati da Apple per El Capitan saranno veritieri, significa che sul 92% di tutti i Mac al mondo che ad agosto sono andati online almeno una volta si potrà installare l’aggiornamento.

Inoltre, se il trend degli scorsi anni si ripeterà anche questa volta, El Capitan sarà in grado di catturare un’ampia porzione del market share di OS X nel primo mese dall’uscita. Le due ultime edizioni del 2014 e 2013 (Yosemite e Mavericks) avevano infatti toccato rispettivamente il 37% e il 32% della quota di mercato di OS X nel primo mese dalla loro uscita.

Ma quali sono le feature e le novità più significative e attese di questo aggiornamento, che nei pani di Apple punterà soprattutto su stabilità e prestazioni piuttosto che su una marea di nuove funzionalità?

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Spotlight ha ricevuto da Apple numerosi miglioramenti e finalmente può essere ridimesionato e spostato a piacere all’interno dello schermo invece di rimanere fisso al centro del display principale. Aumentano anche le opzioni di ricerca (azioni di Borsa, informazioni sportive, meteo attuale e previsioni per i giorni successivi), ma non è tanto questo a rendere così interessante il nuovo Spotlight.

La vera novità è infatti l’integrazione di Siri, l’assistente virtuale di Apple che nel corso degli anni si è evoluto sempre di più e che in El Capitan promette una comprensione delle domande e un’accuratezza delle risposte mai così precise. La differenza principale tra Siri su dispositivi iOS e Spotlight su Mac è che i comandi di quest’ultimo sono scritti a mano, ma pare proprio che parte del software di Siri su device mobile sia stata “iniettata” in El Capitan, soprattutto per quanto riguarda la comprensione del linguaggio naturale.

Anche la gestione delle finestre tramite Finder e Mission Control è stata rinnovata e potenziata in El Capitan. Lo scorso anno Yosemite ha introdotto un toggle per utilizzare le applicazioni a schermo intero, ma quest’anno El Capitan permetterà di raddoppiare le app a schermo intero grazie a una modalità split-screen. Questa si attiva trascinando in alto sulla barra dei menu una finestra di Finder per poi muoverla verso il basso su un’app in full-screen in Mission Control.

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A questo punto sullo schermo appaiono due finestre a schermo intero separate da un divisore e gestibili in modo indipendente. Se volete, il divisore può essere trascinato da lato a lato per cambiare la porzione di spazio delle due applicazioni. Ciò può tornare utile per eseguire delle ricerche su Safari mentre, per esempio, si sta scrivendo un documento di testo e si tratta di una feature già disponibile in Windows.

Yosemite ha ancora oggi un problema quando si parla di applicazioni a tutto schermo, soprattutto nel caso di Mail. A volte infatti si ha necessità di avere più di una finestra aperta, ma in modalità full-screen non è possibile. Se infatti si è a tutto schermo e si sta scrivendo un messaggio, non è possibile fare nient’altro in Mail finché non si è finito di scrivere. El Capitan supera questo limite permettendo di rimpicciolire la finestra di composizione e di passare così ad altre funzioni dell’app senza per forza dover finire prima la scrittura del messaggio. Se poi state scrivendo più di un’email, ognuna di queste viene mostrata in alto sotto forma di tab, proprio come in Safari.

L’altra principale novità di Mail è l’introduzione di alcune gesture sul modello di quanto già visto su iPhone e iPad. Utilizzando il trackpad, si possono infatti eseguire degli swipe verso destra o verso sinistra per cancellare una mail o segnalarla come già letta. Se siete abituati a fare ciò con il vostro dispositivo iOS, questi movimento vi saranno famigliari e vi aiuteranno a gestire le vostre mail più rapidamente.

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Safari continua a evolversi e a migliorare e quest’anno, con l’arrivo di El Capitan, introduce i cosiddetti Pinned Sites e il supporto integrato di Air-Play per i video, che permette di trasmettere via wireless i video sul web a una Apple TV. Su questo versante molti continueranno a preferire l’estensione di Safari ClicktoFlash, che permette di fare le stesse cose con in più la possibilità di scaricare i video desiderati, ma per chi si accontenta di “streammare” un video a una Apple TV il supporto integrato di AirPlay può comunque tornare utile.

A nostro avviso però la novità più interessante e utile del nuovo Safari è l’introduzione di una feature per combattere quelle fastidiose tab in background che fanno partire automaticamente un video o un file audio durante la navigazione. Con El Capitan Safari permetterà di eliminare tutti i suoni provenienti da ciascuna tab e mostrerà quale tra queste è la responsabile di quel fastidioso audio in background che tanto vi disturba.

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El Capitan offre poi altre nuove funzionalità minori ma che in alcuni casi possono tornare inaspettatamente utili. Un esempio? Cosa fate se all’improvviso perdete di vista il cursore sullo schermo? Muovete e agitate il mouse, vero? La soluzione trovata da Apple per El Capitan è invece diversa e molto più intelligente. In pratica il cursore può essere ingrandito fino a quando diventa chiaramente visibile e, pur trattandosi di una piccola novità, è una feature che può risolvere parecchi fastidi e far perdere molto meno tempo migliorando la user experience.

Un’altra aggiunta che farà la differenza in El Capitan è la tecnologia Metal, che ha già debuttato in iOS e che ora approda anche su OS X. Si tratta di un set di API grafiche che sfruttando a fondo la potenza di calcolo di CPU e GPU offre prestazioni grafiche di gran lunga superiori alle OpenGL (50% di velocità e 40% di efficienza in più stando ad Apple). Le app già preinstallate in El Capitan sono già state riscritte per avvantaggiarsi di Metal, mentre le applicazioni di terze parti dovranno essere riscritte da capo con le API di Metal prima che possiate notare qualche differenza a livello prestazionale.