Non è la prima volta che si parla di una fusione interna a Google tra l’ecosistema Android e Chromes OS. Succedeva già nel 2013, quando Sundar Pichai, dopo essere stato nominato direttore unico per entrambi i team di sviluppo, aveva parlato per la prima volta di un futuro in cui i due sistemi operativi si sarebbero uniti.

Torniamo oggi sull’argomento perché secondo il Wall Street Journal questo progetto avrebbe subito negli ultimi due anni una forte accelerazione da parte di Google, tanto da prospettare una sua attuazione già nel 2017 e una versione dimostrativa nel corso del prossimo anno.

Ma esattamente cosa salterebbe fuori da questa fusione? Sempre secondo il quotidiano americano Chrome OS, che oggi equipaggia i Chromebook e i ChromeBox, sarà integrato in Android, con quest’ultimo che quindi acquisirà funzioni pensate originalmente per i Chromebook, soprattutto per quanto riguarda il discorso cloud (vero e proprio cuore pulsante di ChromeOS). Dal canto suo Chrome OS potrebbe guadagnare qualcosa di nuovo in ambito “offline”, permettendo ciò di eseguire un maggior numero di applicazioni e operazioni anche senza essere per forza online.

Una futura fusione tra i due sistemi operativi potrebbe insomma portare benefici a entrambi

Entrambi i sistemi operativi inoltre “faticano” quando si tratta di un utilizzo su schermi di grandi dimensioni. Non è un caso se Chrome OS funziona bene solo sui notebook e se Android è perfetto per gli smartphone e molto meno per i tablet (per non parlare poi dei pochi computer usciti con Android).

L’unica eccezione in questo senso è rappresentata dal recente Pixel C di Google, un tablet Android di fascia alta con display da 10’’ e tastiera fisica separabile, simile come concezione ai Surface Pro di Microsoft. Si tratta però di una mosca bianca in un settore (quello dei notebook) in cui Android non sa ancora bene che strada prendere.

Una futura fusione tra i due sistemi operativi potrebbe insomma portare benefici a entrambi, soprattutto se Google vorrà puntare forte sul nuovo settore in grande crescita degli ibridi (con iPad Pro e Surface Book in arrivo) e cercare di diffondere maggiormente Chrome OS superandone i molti limiti ancora presenti.