Il 45% delle aziende italiane intervistate nell’ambito di un nuovo studio mondiale ha registrato una diminuzione delle violazioni di dati subite negli ultimi 12 mesi. La percentuale è la più alta rilevata fra tutti i Paesi EMEA. La ricerca The Security Imperative: Driving Business Growth in the App Economy è stata svolta per conto di CA Technologies da Coleman Parkes su 1.770 responsabili aziendali, fra cui oltre 100 CSO e CISO, rivelando anche che il 67% delle aziende italiane si avvale di un approccio predittivo e/o proattivo per contrastare le violazioni (percentuale superiore a quella di qualsiasi altro Paese dell’area EMEA).

La maggior parte dei responsabili italiani intervistati ai fini di questa indagine è d’accordo nell’affermare che la sicurezza informatica non possa limitarsi a salvaguardare i dati e l’infrastruttura a supporto del business, ma che debba anche servire a instaurare fiducia nella relazione tra aziende e clienti, elemento essenziale per guadagnare competitività ed espandere il giro d’affari nell’odierna application economy.

L’88% dei responsabili italiani ritiene che la sicurezza incentrata sull’identità sia cruciale per il business aziendale, mentre secondo il 91% (percentuale record in EMEA) la sicurezza deve proteggere e nel contempo abilitare il business. Il 92% afferma che la sicurezza è un elemento cruciale per tutelare il marchio e che può fungere da importante leva competitiva, con l’85% (percentuale record in EMEA) convinto che la sicurezza non debba creare ostacoli o influire negativamente sull’esperienza dell’utente.

la sicurezza deve anche servire a instaurare fiducia nella relazione tra aziende e clienti

Oltre a limitare le violazioni dei dati, la sicurezza stimola la crescita fra le organizzazioni italiane. Il 76% del campione ha infatti realizzato un ampliamento della copertura digitale grazie a una migliore implementazione della sicurezza, mentre il 69% ha rilevato un miglioramento della customer experience e il 66% ha riferito di una maggiore fidelizzazione dei clienti. Le iniziative messe in campo nell’ambito della sicurezza informatica hanno inoltre contribuito a far aumentare del 35% i ricavi da nuove fonti di business, portando in più a un incremento del 31% nell’efficienza operativa, del 34% nella produttività dei dipendenti e del 33% nella customer satisfaction.

Secondo l’indagine le organizzazioni italiane attribuirebbero la riduzione del numero di violazioni registrate negli ultimi dodici mesi ai maggiori investimenti in security (citati dal 50%), alla maggiore concentrazione delle procedure di sicurezza sulle aree a rischio elevato quali identità e accessi privilegiati (41%) e all’implementazione di nuove funzioni di security specifiche per mobile devices e apps (35%).

Lo studio ha infine evidenziato sette step cruciali nel percorso di adozione di una strategia di sicurezza incentrata sull’identità.

  • Considerare l’identità digitale come nuovo perimetro aziendale
  • Trattare la sicurezza come fattore abilitante del business
  • Instaurare rapporti di fiducia nell’interazione digitale con clienti, partner, fornitori e dipendenti
  • Tutelare le esperienze, non solo i dati
  • Adottare un approccio adattivo per la gestione delle identità e degli accessi
  • Agire in modo proattivo e predittivo
  • Non rinunciare mai alla sicurezza in favore della velocità