Secondo le ultime stime di Gartner rilasciate nei giorni scorsi, nel 2017 il mercato della cybersicurezza crescerà del 7% rispetto al 2016, con una spesa globale che a fine anno dovrebbe toccare gli 86,4 miliardi di dollari e che, per il 2018, è stimata in 93 miliardi di dollari.

Un trend insomma in continua crescita che dimostra la costante preoccupazione verso questo tema delle aziende, la cui voce di spesa con il tasso di crescita maggiore sarà rappresentata dai servizi di sicurezza, ovvero outsourcing IT, consulenza e servizi di implementazione. Molto più lenta invece la crescita della spesa in supporto hardware e non è difficile caprine il motivo.

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Tra cloud, appliance virtuali e piattaforme in SaaS il ricorso a system integrator sarà infatti sempre meno necessario, mentre lo stesso non si può dire delle soluzioni di Data Loss Prevention (DLP), considerando soprattutto quello che ci aspetta a maggio del 2018 con l’entrata in vigore del GDPR. Molte aziende infatti (soprattutto europee ma non solo), per tutelarsi contro possibili e salatissime multe, adotteranno in massa queste soluzioni.

Infine Gartner pone l’accento sulla situazione non proprio rosea che si troveranno ad affrontare gli Stati Uniti nei confronti della Cina. Qui infatti, entro il 2021, circa l’80% delle grandi aziende ricorrerà a produttori, sviluppatori e system integrator locali, lasciando quindi sempre meno spazio ad aziende e fornitori statunitensi.

Un risultato che deriva da una nuova legge sulla cybersicurezza approvata recentemente dal governo cinese e improntata a dare priorità alle risorse interne, piuttosto che a quelle straniere com’è avvenuto fino ad oggi.