Mark Zuckerberg non ha fatto proprio una gran bella figura nelle ultime ore, quando in rete si è diffusa la notizia che il fondatore e CEO di Facebook ha subito un attacco hacking da parte di un gruppo OurMine con base in Arabia Saudita. Questo team è infatti riuscito a entrare negli account Twitter, Pinterest e LinkedIn di Zuckerberg, sfruttando il database di 117 milioni di account LinkedIn sottratto nel 2012 ma di cui si è parlato molto solo nelle ultime settimane.

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Si è poi scoperto che Zuckerberg utilizzava la stessa password (dadada) sia per l’account di LinkedIn, sia per quello di Twitter e così gli hacker di OurMine hanno potuto prendere due piccioni con una fava. Una leggerezza, quella di Zuckerberg, che ha dell’incredibile se pensiamo alle regole minime che un personaggio come lui dovrebbe tenere in fatto di sicurezza, ma che evidentemente sono state ignorate guardando anche l’estrema semplicità della password scelta.

Inoltre, sebbene gli hacker abbiano annunciato di essere penetrati anche nell’account Instagram di Zuckerberg, Facebook ha smentito categoricamente la notizia. Resta il fatto che OurMine non ha causato particolari danni o problemi, limitandosi a scrivere qualche tweet (poco dopo però l’account Twitter di Zuckerberg è stato chiuso) e a modificare il nome dell’account di Pinterest in Hacked By OurMine Team.