La sicurezza delle reti informatiche è un tema sempre più importante, che coinvolge in modo trasversale imprese, istituzioni e mondo della ricerca. Per fare il punto della situazione e mettere a confronto i diversi soggetti interessati, Anitec, l’associazione confindustriale del settore ICT ed elettronica di consumo, ha promosso un evento dedicato alla cybersicurezza. L’evento, che si è svolto a Roma questa settimana, è stato organizzato in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche, Cotec – Fondazione per l’innovazione tecnologica e la Polizia di Stato.

I principali temi che sono emersi sono l’esigenza di poter controllare le reti di comunicazione a fini di sicurezza senza violare la privacy e la natura libera del web; il legame fra antispionaggio industriale e strategie antiterrorismo; l’impatto su cloud e big data.

Il tema della cybersicurezza, fino a pochi anni fa argomento prossimo alla fantascienza, oggi è uno degli asset strategici in ogni organizzazione su cui si concentrano investimenti in infrastrutture tecnologiche, sviluppo di competenze, definizione di profili professionali”, ha commentato Luigi Nicolais, presidente CNR. “Mentre nei settori produttivi gli ambiti di intervento sono abbastanza definiti soprattutto laddove si opera in funzione di un obiettivo ben definito e circoscritto, la cybersicurezza sociale tocca ambiti molto più ampi, delicati e problematici perché investe la sfera dei diritti del singolo. È quindi opportuno che su questi temi non ci siano deleghe in bianco, ma che tutti, soprattutto se preposti ad assumere decisioni collettive, siano parte attiva”.

Secondo i dati riportati da Cristiano Radaelli, presidente Anitec, a livello europeo le professioni ICT sono in crescita del 27% e il mercato della sicurezza informatica, in particolare, è destinato a crescere da 75 miliardi di dollari di valore generato nel 2015 a 170 nel 2020. Più di 209.000 posti di lavoro nel campo della sicurezza informatica negli Stati Uniti sono attualmente vacanti e si prevede che la domanda mondiale sarà di 6 milioni entro il 2019, con un deficit previsto di 1,5 milioni. “Per governare questo sviluppo e creare valore nel nostro Paese è necessaria la collaborazione tra imprese, centri di ricerca e forze dell’ordine”, ha dichiarato Radaelli. “Il nostro Paese ha le competenze e le risorse per svolgere un ruolo importante per la difesa interna e anche per fornire tecnologie e applicazioni ai Paesi e alle organizzazioni amiche. L’avvio della collaborazione tra Anitec, Cnr, Cotec e Polizia di Stato è una tappa importante in questa direzione”.

Il capo della Polizia, direttore generale della pubblica sicurezza, prefetto Alessandro Pansa ha sottolineato come la complessità del tema imponga “un inevitabile sforzo sinergico per soddisfare la quotidiana esigenza di sicurezza informatica”. In questo senso, la Polizia di Stato ha avviato una serie di collaborazioni per creare una rete di partneship, mettendo inoltre a disposizione “la propria competenza esclusiva del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (C.N.A.I.P.C.), quale organo di eccellenza per la fornitura dei servizi di sicurezza per le infrastrutture critiche”.