I consumatori tengono alla propri privacy, ma non adottano particolari accorgimenti per proteggersi. Questo è uno dei trend emersi dall’ultimo studio Trend Micro, leader globale nella sicurezza per il cloud, realizzato in collaborazione con Ponemon Institute. La ricerca, intitolata Privacy e sicurezza in una vita connessa rivela che solo il 44% dei consumatori crede che i benefici dell’Internet of Things (IoT) giustifichino le preoccupazioni che riguardano la privacy, mentre il 75% del campione ritiene di non avere alcun controllo sulle proprie informazioni personali.

La ricerca, che ha coinvolto 1.903 consumatori in 18 Paesi tra cui Francia, Germania, Italia, Giappone, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, mette a confronto anche la percezione che i consumatori hanno della privacy e il valore riconosciuto ai dati personali.

Un dato davvero sorprendente e inaspettato rivela che la maggior parte dei consumatori, il 56%, sarebbe disposta a offrire alle aziende le proprie informazioni come genere, nome, abitudini di consumo e addirittura stato di salute e credenziali di log in, se queste fossero ricompensate in denaro. Nel caso in cui fosse richiesto, gli utenti metterebbero anche delle etichette con i prezzi alle loro informazioni personali, con costi che variano da 2,66 euro a 69,55 euro. In questo caso il costo medio percepito per un’informazione personale è di 17,98 euro.

Di seguito il “prezziario” per le informazioni personali emerso dalla ricerca.

Password – 69,55€
Condizioni di salute – 54,87€
Informazioni bancarie – 33€
Cronologia degli acquisti – 18,90€
Dati di localizzazione – 14,77€
Indirizzo di residenza – 11,84€
Foto e video – 11,19€
Stato civile – 7,62€
Numero di telefono – 5,46€
Sesso – 2,66€

Questi invece i dati principali emersi dalla ricerca.

– Il 47% degli intervistati afferma che le preoccupazioni relative alla privacy e alla sicurezza delle proprie informazioni personali sono cresciute negli ultimi 5 anni
– Solo il 44% crede che i benefici dell’Internet of Things (IoT) superino le preoccupazioni che riguardano la privacy
– Il 75% ritiene di avere poco controllo sulle proprie informazioni
– L’80% è molto preoccupato sulla sicurezza dei propri dati personali custoditi negli smartphone e il 74% teme per le proprie informazioni personali sui social media
– Il 46% non adotta protezioni o accorgimenti particolari per tenere al sicuro le proprie informazioni
– Il 61% ha capito che i dati hanno un valore per le aziende
– Il 56% sarebbe disposto a offrire alle aziende le proprie informazioni, se queste fossero ricompensate

“I dati riportati da Privacy e sicurezza in una vita connessa dimostrano che i consumatori sono preoccupati in tema di privacy e sicurezza, ma allo stesso tempo non comprendono a pieno il loro ruolo. Anche chi si ritiene sensibile al tema della privacy non adotta particolari accorgimenti per proteggere le proprie informazioni. Questo potrebbe essere attribuito a un sentimento di impotenza o a una generale mancanza di consapevolezza. È necessaria una maggiore attenzione nella protezione della privacy e nella propria sicurezza e fortunatamente esistono svariati strumenti che possono supportare gli utenti in questo”, ha affermato il CTO di Trend Micro Raimund Genes.

Questo il link per chi voglia approfondire tutti i temi della ricerca.