L’Acronis di cui parla il Regional Sales Director per l’Europa meridionale Denis Valter Cassinerio è un’azienda che prende sempre più le distanze dall’immagine di una realtà essenzialmente legata al mondo del backup & restore come era alcuni anni fa. Acronis è oggi un fornitore di prodotti per la sicurezza a tutto tondo, che ha grandi ambizioni e che sta crescendo molto. Nel 2022, a livello globale è passata da 1.300 a 2.000 dipendenti, nel nostro Paese da 26 a 50.

“L’Italia è importante per Acronis così si è deciso di fare un investimento rilevante nel capitale umano”, sottolinea Cassinerio. Ma l’azienda si è spinta anche oltre. Sta infatti allestendo una palazzina a Torino in cui un insedierà un centro di ricerca e sviluppo che sarà strettamente legato al Politecnico del capoluogo piemontese.

Dal backup alla cyber protection

“Il recente summit di Miami – ha precisato Cassinerio – ha segnato il nostro rilancio nell’ambito della cyber protection, un termine che abbiamo coniato noi e che coniuga il backup – soprattutto il disaster recovery di cui Acronis ha storicamente democratizzato l’utilizzo – con i controlli della security. Compresa la componente di detection and response che abbiamo incluso di recente nella piattaforma e che apre scenari innovativi per i nostri partner. Infatti, all’abilità forense nel capire che cosa è accaduto, affianchiamo l’abilità di indagine consentita dalla componente di end point potection”.

Acronis ha anche rinnovato la piattaforma di management con processi di automazione basati sull’intelligenza artificiale per permettere ai service provider di ottimizzare le procedure, soprattutto nel momento in cui dovessero essere riscontrate delle anomalie riconducibili ad attività malevole e si dovessero programmare degli interventi.

Una strategia basata sui reskill

“La piattaforma che è stata lanciata nel 2019 sta diventando un punto di riferimento per l’erogazione di servizi di resilienza operativa ha affermato Cassinerio –. Questo è un posizionamento oggettivamente nuovo rispetto a tutti i nostri competitor che continuano invece ad avere approcci a silos. Noi integriamo le nostre expertise e continuiamo a investire nei cyber protection operation center, che fanno da monitor sulle dinamiche di cyber security e che portano a inserire nella nostra piattaforma gli eventuali rischi da gestire”.

Inoltre, per consentire a tutti i partner di utilizzare i propri prodotti, e quindi erogare servizi di security protection, in un periodo in cui non è semplice reperire personale esperto in sicurezza, Acronis ha avviato delle attività per aiutare il canale nel reskill delle risorse così da semplificare tutto il ciclo di security e risk management.

Fornire la security come la corrente elettrica

L’obiettivo di Acronis è “fornire la security come se fosse la corrente elettrica – ha precisato Cassinerio –. La sicurezza deve essere garantita dall’operatore verso l’azienda, la quale deve preoccuparsi solo della produttività. Questo consente di fatto al partner di fare un passaggio fondamentale che è la transizione dalla vendita tecnologica legata alla licenza all’erogazione di un servizio onnicomprensivo, adattabile alle esigenze del singolo cliente”.

Secondo Cassinerio, in questo modo il partner ha la possibilità di proporre una varietà di servizi, che possono scalare, e di ragionare con il cliente in termini di gestione del rischio. Può, infatti, dare un contributo informativo più puntuale, evidenziando quali dati sono più a rischio rispetto oppure elencare le vulnerabilità in funzione del grado di pericolosità che generano.

Aumentare i partner per servire meglio le PMI

Riferendosi ancora al canale, un altro aspetto su cui ha messo l’accento Cassinerio è stato l’intenzione di rafforzare le partnership nell’ambito delle piccole e medie imprese, puntando a un allargamento del numero di partner.

“Vogliamo anche fare cultura direttamente presso le PMI per aiutarle a proteggersi meglio e in modo più consapevole, magari accedendo a nuovi tipi di servizi. La Security Cyber Protection as a service può essere la soluzione ideale. D’altra parte, abbiamo un programma di canale che permette differenti livelli di certificazione in relazione alle competenze. Quindi, offre la possibilità di differenziarsi chiaramente nei confronti dell’utente finale sia dal punto di vista tecnico sia commerciale, in funzione del mercato di riferimento e della modalità di erogazione dei servizi. In questo modo, ogni partner può costruire un’offerta diversa rispetto a un altro partner per soddisfare al meglio le richieste dei clienti”.

La PA, un nuovo mercato chiave

Un’altra novità che caratterizzerà il 2023 di Acronis sarà l’apertura verso la Pubblica Amministrazione, che, secondo le parole di Cassinerio, diventerà un segmento chiave. “Lo affronteremo in maniera più diretta rispetto al passato – ha sostenuto –. In tal senso, stiamo acquisendo le certificazioni necessarie per il nostro data center locale. Nel primo trimestre del 2023 dovremmo quindi avere la certificazione AGID e questo ci consentirà di approcciare in modo adeguato tutto il mercato legato alla pubblica amministrazione”.