Il settore energetico non può abbassare la guardia in tema di difesa cyber, soprattutto in un momento delicato a livello geopolitico e di transizione energetica, in cui tante risorse sono impegnate nel perseguimento degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e REPowerEU della Commissione Europea. Proprio questo momento catalizza anche la forte attenzione dei cyber criminali, come è emerso dalla presentazione dei dati del Rapporto Clusit focalizzati sul comparto Energia nel contesto di Security Summit Energy & Utilities.

Dati che hanno evidenziato un raddoppio degli attacchi andati a buon fine negli ultimi quattro anni; nel primo trimestre 2024, in particolare, si è verificato oltre il 50% degli incidenti rispetto all’intero anno precedente.

Gli incidenti del settore sono stati di categoria Critical e High nel 90% dei casi, anche se nel primo trimestre 2024 si è osservata per la prima volta una flessione degli impatti Critical, per quanto la gravità degli attacchi High resti preoccupante.

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Preoccupa il trend che, se dovesse confermarsi per l’intero anno, potrebbe riportare il dato 2024 al numero più rilevante di sempre nel settore. “La speranza è che la tendenza alla diminuzione della gravità degli attacchi registrata nel primo trimestre si confermi anche su tutto il resto dell’anno e inizi in futuro a spostare gli impatti da High e Medium”, ha affermato Alessio Pennasilico del Comitato Scientifico Clusit.

Dal rapporto emerge inoltre che nel primo trimestre del 2024 Europa ed Americhe si sono divise equamente l’80% dei casi esaminati, con un importante riduzione degli incidenti in Asia ed una forte crescita in Africa. Il malware resta la principale causa di incidente, rappresentando ben il 96% delle tecniche di attacco nel primo trimestre 2024, contro il 60% nel 2023.

Il cybercrime si conferma la causa principe, anno su anno, degli incidenti nel settore, tanto che nel primo trimestre 2024 è stato il fine del 96% degli attacchi. Anche fenomeni di Hacktivism sono stati rilevati nel primo trimestre 2024, in linea con la tendenza del 2023, per un valore pari al 3,7% degli attacchi totali al settore.