Il recente studio Cisco 2016 Midyear Cybersecurity Report indica come le aziende non siano preparate per l’arrivo di ceppi di ransomware più sofisticati. Infrastrutture fragili, scarsa cura della rete e tempi di rilevamento lenti stanno dando ai criminali informatici tutto il tempo e ampi margini per operare. Secondo i risultati del report la lotta per limitare lo spazio operativo degli hacker è la più grande sfida per le imprese, nonché una minaccia per la trasformazione digitale. I risultati dello studio sottolineano inoltre come gli avversari stiano indirizzando la loro attenzione verso attacchi lato server, continuando ad evolvere i metodi di attacco e aumentando l’uso della crittografia per mascherare la propria attività.

Nella prima metà del 2016 ransomware è diventato il malware più redditizio di sempre. Secondo Cisco questa tendenza continuerà con l’arrivo di ceppi ancora più distruttivi in grado di diffondersi da soli e di tenere intere reti, e quindi aziende, in ostaggio. Nuovi ceppi modulari di ransomware saranno in grado di cambiare rapidamente le loro tattiche di diffusione per massimizzare l’efficienza. Ad esempio, i futuri attacchi ransomware sapranno eludere il rilevamento, riuscendo a limitare l’utilizzo della CPU e ad astenersi da azioni di comando e controllo.

La visibilità lungo le reti e gli endpoint rimane una sfida primaria. In media, le organizzazioni impiegano fino a 200 giorni per identificare le nuove minacce. Il tempo medio di Cisco per il rilevamento (TTD: time to detection) supera la media del settore, con un nuovo tempo minimo di circa 13 ore per rilevare compromissioni precedentemente sconosciute relativamente ai sei mesi conclusi in aprile 2016. Questo risultato abbassa il livello medio registrato nel periodo terminato a ottobre 2015 pari a 17,5 ore.

I dati suggeriscono che i responsabili della sicurezza hanno difficoltà a prendersi un’adeguata cura della rete

Sebbene le organizzazioni in settori critici come la sanità abbiano registrato un piccolo miglioramento in termini di attacchi nel corso degli ultimi mesi, i risultati del report indicano che tutti i settori verticali e tutte le regioni del mondo possono essere presi di mira. Nella prima metà del 2016 è stato registrato un aumento degli attacchi diretti a società, aziende, enti non profit, organizzazioni non governative (ONG) e imprese che operano nel campo dell’elettronica.

A fronte di attacchi sofisticati, risorse limitate e infrastrutture obsolete, i responsabili della sicurezza fanno fatica a tenere il passo con i loro avversari. I dati suggeriscono che i responsabili della sicurezza hanno difficoltà a prendersi un’adeguata cura della rete, a partire dall’applicazione delle patch, in particolare per le tecnologie più critiche per il business.

Tra i browser, Google Chrome, che fa ricorso ad aggiornamenti automatici, conta ad esempio un 75-80% di utenti che utilizzano la versione più recente del browser o una versione immediatamente precedente. Passando al software, anche per Java le migrazioni sono piuttosto lente, con un terzo dei sistemi esaminati che hanno ancora in esecuzione Java SE 6, in fase di dismissione da parte di Oracle (essendo SE 10 la versione attuale). In Microsoft Office 2013, versione 15x, meno del 10% della popolazione sta utilizzando la versione più recente del service pack.

più un’applicazione è critica per il business, meno è probabile che venga aggiornata

Inoltre, Cisco ha scoperto che gran parte delle infrastrutture prese in esame non è supportata o opera con vulnerabilità note. Questo problema è sistemico sia tra i vendor che gli endpoint. In particolare, i ricercatori Cisco hanno esaminato 103.121 dispositivi Cisco connessi a Internet e hanno scoperto che su ogni dispositivo in media sono in esecuzione 28 vulnerabilità note ed erano presenti vulnerabilità note in media da circa 5 anni, tra cui più del 9% delle vulnerabilità sono note da oltre 10 anni.

Gli aggiornamenti del browser sono quelli meno pesanti per gli endpoint, mentre le applicazioni aziendali e le infrastrutture di server sono più difficili da aggiornare anche perché possono causare problemi di business continuity. In sostanza, più un’applicazione è critica per il business, meno è probabile che venga aggiornata, creando lacune e opportunità di essere attaccati.

Alla fine del suo report Cisco suggerisce alcuni semplici passi per proteggere gli ambienti aziendali.

• Migliorare la pulizia della rete distribuendo tempestivamente le patch e gli aggiornamenti e implementando le difese perimetrali, incluse soluzioni per la protezione della posta elettronica e di sicurezza web, firewall e IPS di nuova generazione.
• Misurare il tempo di rilevamento, ottenere un tempo di rilevamento delle minacce il più rapido possibile e prendere immediatamente le contromisure in modo da limitare i danni. Instaurare policy di sicurezza che includano anche le metriche relative ai tempi di rilevamento e mitigazione delle minacce.
• Protezione degli utenti ovunque si trovino e ovunque stiano lavorando, non limitare la protezione ai sistemi e dispositivi utilizzati quando sono connessi alla rete aziendale.
Eseguire il backup dei dati critici e testare sistematicamente la loro efficacia facendo anche in modo che i back-up non siano a rischio di compromissione.