I dati su Google Drive saranno protetti dal ransomware, gratis con Workspace Business Standard o superiori

Con l’introduzione del rilevamento ransomware potenziato dall’intelligenza artificiale direttamente nell’app Drive per desktop, Google ha annunciato una novità rilevante per la sicurezza dei dati nel cloud. Un passo importante che mira a ridurre drasticamente i rischi legati a una delle minacce informatiche più temute e dannose degli ultimi anni.
Il ransomware è un tipo di malware che cripta i file di un utente o di un’azienda, chiedendo poi un riscatto per riottenere l’accesso ai dati. Un attacco di questo tipo può compromettere non solo i documenti personali, ma anche interi archivi aziendali, con conseguenze devastanti in termini economici, reputazionali e legali. Finora la protezione di Google Drive si era concentrata principalmente sullo spazio cloud e sulle versioni web e mobile del servizio, ma con questo aggiornamento la sicurezza viene estesa in modo più capillare anche ai file gestiti tramite la versione desktop dell’applicazione.
Il rilevamento ransomware integrato in Drive per desktop, disponibile da oggi in open beta (la final release è atteso entro fin e anno), sfrutta modelli di machine learning addestrati per identificare comportamenti anomali e sospetti. L’IA analizza in tempo reale i file che vengono sincronizzati con il cloud e, se intercetta segnali riconducibili a un attacco, blocca automaticamente la sincronizzazione. In questo modo, i file potenzialmente compromessi non vengono caricati su Drive, evitando che il danno si propaghi al backup online.
In parallelo, il sistema invia un avviso all’utente per segnalare il possibile attacco. L’utente può così intervenire tempestivamente, disconnettendo il dispositivo o avviando una scansione antivirus, riducendo i rischi di diffusione del malware. Inoltre, Google offre strumenti per il ripristino rapido dei file, basati su copie non compromesse salvate nei backup precedenti, consentendo di tornare a una versione integra dei documenti senza dover pagare alcun riscatto.
Un passo avanti nella protezione cloud
Questa nuova funzione, gratuita per Workspace Business Standard o piani superiori, si inserisce in una strategia più ampia di Google volta a rafforzare la sicurezza dei propri servizi cloud, soprattutto per le imprese. Sempre più aziende, infatti, utilizzano Google Workspace come piattaforma principale per la gestione dei dati, affidandosi a Drive per archiviare informazioni sensibili. Il ransomware rappresenta una delle minacce più concrete a questo modello operativo e l’integrazione di strumenti proattivi direttamente all’interno del client desktop risponde a un’esigenza reale del mercato.
Se in passato il cloud era considerato un rifugio sicuro rispetto agli attacchi che colpivano i dispositivi locali, oggi la crescente interconnessione rende necessario un approccio più sofisticato. Con questo aggiornamento, Google mira a trasformare Drive non solo in uno spazio di archiviazione, ma anche in una piattaforma attivamente difensiva, in grado di anticipare e bloccare le minacce prima che abbiano conseguenze gravi.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
Non sorprende che la difesa contro il ransomware si basi sull’IA. Negli ultimi anni, infatti, i sistemi di machine learning hanno dimostrato un’efficacia crescente nell’individuare schemi comportamentali sospetti che spesso sfuggono ai metodi tradizionali di protezione. Un ransomware può mutare codice per aggirare le firme antivirus classiche, ma lascia comunque tracce riconoscibili nel modo in cui interagisce con i file (ad esempio, la rapida crittografia di grandi volumi di documenti). L’IA di Google è stata addestrata per riconoscere proprio questi pattern e reagire in tempo reale.
Questo approccio proattivo non solo riduce il rischio di danni permanenti, ma rappresenta anche un modello replicabile per altri tipi di minacce informatiche. È probabile infatti che in futuro vedremo sistemi analoghi applicati a phishing, malware evoluti e manipolazioni dei dati su larga scala.
Per gli utenti privati, la novità di Google significa maggiore tranquillità nell’utilizzo quotidiano di Drive. Sapere che i propri documenti personali, foto e archivi sono protetti anche da eventuali infezioni sul PC offre un livello ulteriore di sicurezza.
Per le aziende, invece, l’impatto è ancora più significativo. I costi derivanti da un attacco ransomware possono raggiungere milioni di euro, senza considerare l’interruzione operativa e i danni di immagine. L’integrazione di un sistema di difesa basato su IA direttamente nello strumento che milioni di dipendenti già usano ogni giorno rappresenta un valore concreto, soprattutto in un periodo in cui la protezione dei dati è strettamente legata alla conformità normativa e alla fiducia dei clienti.