Conformità alla direttiva NIS2, e se la soluzione fosse la cybersicurezza gestita?
La nuova normativa NIS2 è una medaglia a due facce poiché, se da un lato cerca di rafforzare la cybersicurezza, dall’altro introduce un ulteriore livello di complessità per chi opera nei settori previsti.
L’introduzione di nuovi obblighi e delle relative sanzioni costringe le organizzazioni interessate a rivedere strategie e tool per la cybersicurezza al fine di risultare conformi alla direttiva.
In termini di cybersicurezza, le aziende interessate dalla nuova direttiva sono principalmente realtà di medie dimensioni che non necessariamente dispongono già di soluzioni o policy adeguate e conformi. Di conseguenza, con la proliferazione delle proposte e soluzioni disponibili sul mercato, potrebbe esserci confusione circa la strada più corretta da percorrere per raggiungere la compliance con NIS2. E se la soluzione giusta fosse la cybersicurezza gestita?
Quando la cybersicurezza è al servizio dei suoi clienti
L’entrata in vigore della direttiva NIS2 in Italia non è l’unica sfida che le aziende devono affrontare: vi sono anche le questioni legate ai vincoli di budget e alla carenza di competenze che affligge ormai il settore della cybersicurezza da diversi anni.
La direttiva NIS2 richiede alle aziende di fare molto di più: definire policy per l’analisi del rischio, formare i dipendenti e migliorare la gestione degli incidenti. Questi obblighi rischiano di mettere a repentaglio il funzionamento di team di cybersicurezza già oberati di lavoro.
Di fronte a queste prospettive, le aziende dovrebbero rivolgersi a soluzioni che facciano risparmiare tempo e ottenere tranquillità. Le soluzioni “as-a-Service” rispondono a queste priorità, tra le altre, combinando insieme servizi tecnologici e servizi umani per alleggerire il carico dei team responsabili della cybersicurezza.
Una scelta di questo tipo garantisce la disponibilità di un team di esperti specializzati nella caccia alle minacce il cui ruolo è quello di analizzare e intercettare i rischi su base 24/7. Si tratta di una decisione che coinvolge CTO e CISO oltre a un più ampio ventaglio di decision maker aziendali, dal momento che, con l’introduzione della direttiva NIS2, questi ultimi potranno essere ritenuti personalmente responsabili di possibili violazioni e incidenti IT con la conseguenza di sanzioni a livello individuale.
Una tecnologia come quella offerta dalla soluzione MDR di SOPHOS coniuga automazione e integrazione e permette agli esperti di ricevere alert relativi ai casi maggiormente critici evitando di perdere tempo sui falsi positivi.
Oltre a rafforzare il proprio livello di cybersicurezza, le aziende chiamate a rispettare la direttiva NIS2 dovranno saper gestire meglio i requisiti di reporting alle autorità competenti in caso di incidenti di cybersicurezza. Le sanzioni per mancata compliance possono arrivare al 25% del fatturato annuale.
Adottare una soluzione gestita da team di specialisti consentirà alle aziende di approcciare l’implementazione di questa nuova direttiva in totale tranquillità.