TIM riorganizza la business unit TIM Enterprise dedicata alla Pubblica Amministrazione e ai grandi clienti che è guidata da Elio Schiavo, Chief Enterprise & Innovative Solutions Officer del Gruppo. L’obiettivo di questa mossa strategica è valorizzare pienamente tutti gli asset di riferimento relativi a connettività, cloud, IoT e cyber security.

Nuove sinergie e un modello più agile

Questa nuova organizzazione, che rientra nel processo di societarizzazione annunciato in occasione del Capital Market Day del luglio scorso e approvato dal Consiglio di Amministrazione a novembre, dovrebbe portare importanti sinergie, indispensabili per rendere la business unit ancora più veloce ed efficiente nella progettazione e vendita dei servizi ICT e professionali.

Attraverso una nota, TIM fa sapere che TIM Enterprise acquisisce “un modello operativo più agile e integrato per massimizzare i benefici derivanti dall’organizzazione”. La business unit comprende oggi oltre 5.000 persone, la più capillare rete di vendita sul territorio nazionale e 16 Data Center costruiti secondo i più alti standard di sicurezza, efficienza e sostenibilità.

Sono queste le armi che intende usare TIM Enterprise per accompagnare la trasformazione digitale del sistema imprenditoriale italiano e della Pubblica Amministrazione, attraverso un’offerta end-to-end unica e distintiva.

Protagonisti della digitalizzazione del Paese

“Siamo la piattaforma ICT più grande d’Italia e vogliamo consolidare la nostra leadership in tutti i comparti di mercato in cui operiamo – ha commentato Elio Schiavo – Tenere tutte le nostre persone intorno a un unico progetto ci permetterà di cogliere enormi opportunità e diventare protagonisti del processo di digitalizzazione del sistema Paese”.

Nel corso del 2022, TIM Enterprise registrato un incremento dei ricavi totali e da servizi, rispettivamente, dell’8% e dell’11% rispetto all’anno precedente. A trainare la performance sono stati i servizi cloud, security e IoT. Il piano industriale 2023-2025 di Gruppo prevede per TIM Enterprise una crescita superiore al mercato di riferimento, con un CAGR dei ricavi pari al 6% in orizzonte di piano.

La proposta non soddisfa, KKR deve migliorarla

La notizia della riorganizzazione arriva a pochi giorni di distanza dalla comunicazione con cui il Consiglio di Amministrazione di TIM ha reso noto di ritenere che la proposta di acquisto non vincolante presentata da KKR lo scorso primo febbraio 2023 (la “NBO”) non rifletta pienamente il valore dell’asset e le aspettative della stessa TIM.

Ricordiamo che l’offerta fatta da KKR riguarda l’acquisto di una partecipazione in una società in via di costituzione a cui farebbe sostanzialmente capo il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusi gli asset e le attività di FiberCop, nonché la partecipazione in Sparkle.

Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato il contenuto della NBO e anche della lettera di proroga di KKR pervenuta il 21 febbraio 2023 a fronte di una richiesta del Governo di disporre di ulteriori quattro settimane per effettuare un’analisi congiunta degli aspetti pubblicistici dell’operazione concernenti i poteri esercitabili nel settore dal Governo stesso.

Alla luce delle informazioni ricevute, il Consiglio ha ritenuto che la NBO non riflettesse pienamente il valore dell’asset e le aspettative di TIM, anche in termini di sostenibilità della società risultante dall’operazione. Pertanto, per favorire l’allineamento delle condizioni dell’operazione proposta rispetto al quadro strategico rilevante per TIM, il Consiglio ha deciso rendere disponibile a KKR (ma non in esclusiva) alcuni specifici elementi informativi e di richiedere le ulteriori indicazioni necessarie per comprendere appieno gli assunti e gli economics della proposta.

L’obiettivo è di ricevere un’offerta migliorativa entro il 31 marzo 2023.