La Industry 4.0 è la tendenza dell’automazione industriale che integra nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività degli impianti. Visto il crescente sviluppo in Italia di questo nuovo concetto industriale, la Facoltà di Ingegneria dell’Università Niccolò Cusano ha realizzato l’infografica Industry 4.0 e Smart Factory: Tutti i trend in Italia e in Europa per scoprire meglio di cosa si tratta.

Secondo quanto illustrato nell’infografica, la Industry 4.0 made in Italy vale 1,7 miliardi di euro e questo valore è dato per l’84% da imprese italiane e per il 16% dall’export.

Industry 4.0

Anche In Europa sembrano essere diversi in Paesi che si stanno muovendo in questo senso. Tra gli altri, la Gran Bretagna, grazie al piano CATAPULT – High Value Manufacturing, la Germania, con il piano The Plattform Industrie 4.0, l’Olanda, con l’approccio Smart Industry, e la Francia, con Alliance Industrie du Futur.

Nell’infografica, inoltre, è possibile notare gli effetti del piano sul mercato dei progetti italiani: il 63% (1 miliardo) è composto da progetti di connettività e acquisizione dell’Internet Of Things (28% in più rispetto al 2015), il 20% (330 milioni) dall’Industrial Analytics (23% in più rispetto al 2015), il 9% (150 milioni) dalla Cloud Manufacturing (25% in più rispetto al 2015), l’8% (120 milioni) dagli investimenti in Advanced Automation (non esisteva nel 2015) e l’1% (20 milioni) dall’Advanced Human Machine Interface (non esisteva nel 2015).

Industry 4.0

“Industry 4.0 è il nuovo concetto che sta cambiando l’idea stessa di fabbrica e produzione. Definita anche Fabbrica intelligente, la Industry 4.0 è la quarta rivoluzione industriale che passa per il concetto di Smart Factory che si compone di tre parti: Smart Production, Smart Energy e Smart Service. E’ sicuramente un’importante strada per ripensare il rilancio della manifattura italiana e sostenere la crescita socio-economica dell’intero Paese”, ha commentato lo staff della Facoltà di Ingegneria dell’Università Niccolò Cusano.