Presentato ufficialmente questa settimana, il piano nazionale “Industria 4.0” è la strategia del Governo italiano per rilanciare il settore manifatturiero. Frutto di un anno di lavoro, che ha coinvolto diversi Ministeri e le parti sociali, il piano si basa su tre direttrici chiave (investimenti innovativi, competenze, governance e awareness) e due direttrici di accompagnamento (infrastrutture abilitanti e strumenti pubblici di supporto).

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Le aree di intervento degli investimenti innovativi sono advanced manufacturing, additive manufacturing (stampa 3D), realtà aumentata, simulazione, integrazione orizzontale/verticale, Industrial Internet, cloud, cybersecurity, Big Data e analytics.

industria-4-0-tecnologie-abilitantiL’obiettivo del piano è incentivare gli investimenti privati su tecnologie e beni “I4.0”, aumentare la spesa privata in ricerca, sviluppo, innovazione e rafforzare la finanza a supporto di I4.0 e start-up. Complessivamente, nell’arco del periodo 2017/2020, la manovra prevede un aumento degli investimenti di 24 miliardi di euro da parte del settore privato e contributi pubblici per 13 miliardi di euro.

La direttrice competenze punta sia a percorsi di formazione mirati che rientrano nel piano “Scuola Digitale” sia a una più stretta collaborazione tra imprese e centri di ricerca. A tal fine saranno potenziati i Cluster Tecnologici “Fabbrica Intelligente” e “Agrifood”.

Un pilastro importante per l’applicazione del piano, secondo il Governo, è il fatto che tutte le imprese italiane, e in particolare le PMI, siano a conoscenza dei temi e dei benefici dell’innovazione digitale. A questo scopo sono previsti interventi sul territorio attraverso roadshow e seminari formativi, che si terranno nei prossimi mesi.

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Quali sono gli incentivi per Industria 4.0

Tra le misure previste dal pacchetto, c’è una proroga dell’attuale super-ammortamento del 140% per i beni legati all’innovazione, e un innalzamento al 250% del valore per quanto riguarda i beni digitali.

Il limite massimo del credito di imposta per investimenti in ricerca e sviluppo passerà dagli attuali 5 milioni di euro a 20, e le aliquote previste per spese interne passeranno dal 25 al 50%.

Per start-up e PMI innovative sono previste detrazioni fiscali fino al 30% per investimenti sotto al milione di euro, e saranno destinate risorse per la costituzione di fondi di investimento per la fase iniziale di questo tipo di imprese.