Si intitola Identification and quantification of key socio-economic data to support strategic planning for the introduction of 5G in Europe ed è uno studio realizzato per la Commissione Europea da InterDigital Europe, Real Wireless, Tech4i2 e il programma Connect del Trinity College Dublin per delineare uno scenario sull’impatto e sui benefici che l’arrivo del 5G potrebbe portare in Europa.

La ricerca parla, con un orizzonte temporale al 2025, di ricadute positive per 113,1 miliardi di euro l’anno e di circa 2,3 milioni di nuovi posti di lavoro, a fronte di un investimento infrastrutturale per la diffusione del 5G in tutti i 28 Paesi dell’Unione entro il 2020 stimato in 56 miliardi di euro. Il ritorno sull’investimento sarà quindi molto maggiore del costo, con vantaggi che raggiungeranno non solo ogni livello dell’economia ma anche della società.

Naturalmente saranno molti i benefici di una diffusione capillare del 5G nel Vecchio Continente, anche se lo studio identifica soprattutto tre scenari che trarranno più vantaggi da questa tecnologia. Non solo la possibilità di offrire copertura mobile broadband totale con velocità di 50Mbps ovunque in modo da superare una volta per tutte il digital divide, ma anche la diffusione di prodotti scalabili per reti M2M/IoT di vasta scala su tutti i segmenti verticali e il cosiddetto Internet ultra-tattile, che potrebbe portare a interazioni uomo-device e device-device estremamente efficaci e avanzate.

Per quanto riguarda invece la stima 113,1 miliardi di euro entro il 2025, il calcolo è basato sulle ricadute positive che il 5G avrà sia su quattro settori industriali primari (automotive, sanità, trasporti e utility, per un totale di 62,5 miliardi), sia sui benefici a livello di smart city, ambiti non urbani, smart home e workplace per un totale di 50,6 miliardi. Ad avvantaggiarsi di queste ricadute sarà soprattutto il settore aziendale con il 63%, mentre il restante 37% toccherà anche i consumatori e l’intera società.