A causa della pandemia Covid-19 e della successiva crisi economica, molte aziende stanno attraversando tempi difficili. Ma l’industria del networking ha alcuni elementi a suo favore. Tecnologie come Wi-Fi, VPN, SD-WAN, strumenti per videoconferenze e collaborazione svolgono un ruolo essenziale nel mantenimento delle operazioni aziendali e svolgeranno un ruolo ancora maggiore nella fase di riapertura e rientro in ufficio.

Allo stesso tempo è chiaro che, mentre le aziende continuano a migrare le applicazioni in cloud, il networking per data center cesserà di essere un settore in forte crescita. Cosa stanno facendo le aziende del settore? Si stanno diversificando, espandendosi in nuove aree di prodotto e andando oltre la connettività verso aree come la gestione del cloud ibrido e l’automazione dei processi di rete.

La lista dei player di riferimento nel settore delle reti aziendali include società tradizionali, con un’enfasi sulla misura in cui hanno abbracciato nuovi approcci, e leader di mercato in settori come le reti wireless e le infrastrutture iperconvergenti.

Cisco

Cisco continua a mantenere la sua posizione di leadership in quasi tutte le categorie di hardware di rete. La società detiene una quota di mercato del 51% negli switch Ethernet e del 37% nei router per aziende e provider di servizi. Domina il mercato WLAN con una quota del 44,6% (Aruba-HPE segue con il 13,9%, secondo IDC). Cisco si colloca ai primi posti anche riguardo alle apparecchiature SD-WAN, con una quota di mercato del 16%. Quando la pandemia ha costretto i dipendenti a lavorare da casa, spostandosi sulle loro reti domestiche, Cisco era preparata: non solo ha la VPN dominante, ma era l’unico player di rete che aveva la sua piattaforma di videoconferenza/collaborazione, WebEx, che aspettava dietro le quinte.

Strategia: ha comprato ThousandEyes, leader nelle reti intelligenti e nelle applicazioni di monitoraggio delle prestazioni per ambienti cloud ibridi. ThousandEyes dovrebbe integrare AppDynamics, una società di gestione delle prestazioni delle app, che Cisco ha acquisito nel 2017.

In numeri: 1 miliardo di dollari è l’importo stimato che Cisco ha pagato per ThousandEyes.

Previsioni: Cisco affronta una sfida importante. Il mercato di switch e router Ethernet non è più un’area in forte crescita. Secondo IDC, per l’intero anno 2019, il mercato degli switch è cresciuto solo del 2,3% e il mercato dei router è stato piatto rispetto al 2018. E la quota di mercato di Cisco continua a erodersi man mano che emergono concorrenti come Arista e Huawei. In risposta, Cisco ha iniziato la transizione verso un flusso di entrate che include software, abbonamenti e sicurezza, ed è la direzione in cui deve continuare a muoversi.

Arista

Con il suo focus sulla fornitura degli switch più performanti per data center aziendali e provider di cloud iperscale, Arista ha continuato a guadagnare quote di mercato a scapito di Cisco. Per l’azienda la diversificazione è vitale: Arista offre ora monitoraggio della rete, automazione e analisi in ambienti cloud ibridi, ed è un sostenitore dell’open networking. Il suo sistema operativo di rete (EOS) si basa su un kernel Linux. E la società ha recentemente annunciato che i suoi switch gireranno sul sistema operativo SONiC (Software for Open Networking in the Cloud) di Microsoft.

Strategia: Arista ha acquisito Big Switch, leader nel monitoraggio di rete e SDN.

In numeri: 18,8% era la quota di Arista del mercato degli switch ad alta velocità per data center nella prima metà del 2019, secondo Crehan Research (Cisco era al 46,6%).

Previsioni: Arista non è nota per aver fatto acquisizioni, quindi sarà interessante vedere come integra il software Big Cloud Fabric (BCF) di Big Switch, che gira anche su hardware di competitor come Dell e HPE. Arista non ha un’offerta di sicurezza o SD-WAN e questo potrebbe diventare un punto debole nel tempo, soprattutto se il mercato dei data center aziendali ristagna. Tuttavia, Arista ha l’opportunità di aumentare le entrate in aree in cui in passato non è stata forte, come gli switch per campus e le reti WLAN.

Juniper

Juniper ha fatto numerose acquisizioni nel corso degli anni e poche, per non dire nessuna, hanno dato un vero slancio all’azienda. Questa volta potrebbe essere diverso. Nel 2019 Juniper ha acquistato l’innovatore wireless Mist Systems per 405 milioni di dollari e sta iniziando a lanciare prodotti che sfruttano le capacità di intelligenza artificiale della società. Mist si distingue per il suo assistente virtuale Marvis, guidato dall’intelligenza artificiale, che utilizza l’elaborazione del linguaggio naturale per fornire informazioni sull’esperienza utente Wi-Fi e offrire una guida prescrittiva per una rapida risoluzione dei problemi.

Strategia: l’obiettivo di Juniper è sviluppare l’offerta di Mist in ambienti cloud, data center, Wi-Fi e SD-WAN.

In numeri: 97% è il miglioramento degli errori del sistema registrato da Gap nei suoi 1.500 negozi grazie all’uso di Marvis.

Previsioni: Juniper si colloca come leader nel Magic Quadrant di Gartner per le reti di data center e come leader nell’ultima Forrester Wave per piattaforme hardware di data center per reti software-defined (SDN). Ma Juniper ha faticato a tradurre la sua leadership tecnica in una solida crescita dei ricavi. Mentre il pendolo post-pandemia oscilla verso WLAN, accesso remoto, SD-WAN, automazione di rete, tracciamento e rintracciabilità, l’acquisizione di Mist mette Juniper in una posizione di forza.

VMware

Alla fine del 2019 VMware ha concluso due importanti acquisizioni: la società di protezione degli endpoint Carbon Black e la piattaforma di applicazioni cloud Pivotal Software, che consente agli sviluppatori di containerizzare e gestire le applicazioni su cloud multipli. È vero che VMware non vende router o switch, ma questi prodotti stanno diventando meno importanti poiché il livello hardware fisico viene disaccoppiato dal piano di controllo tramite SDN o NFV. VMware si posiziona come una società che supporta le aziende nella migrazione al cloud ibrido attraverso la virtualizzazione dei server, la gestione del cloud ibrido e le offerte platform-as-a-service. È anche leader nel segmento SD-WAN.

Strategia: l’attività di acquisizione di VMware non mostra alcun segno di rallentamento. A gennaio ha annunciato l’intenzione di acquisire Nyansa, un innovatore in rapida crescita delle analisi di rete basate sull’intelligenza artificiale. A maggio ha acquistato la piattaforma di sicurezza nativa in cloud Octarine. E questo mese VMware ha acquisito Lastline, che offre servizi di rilevamento delle minacce native in cloud.

In numeri: 4,8 miliardi di dollari è l’investimento fatto da VMware per Pivotal (2,7 miliardi di dollari) e Carbon Black (2,1 miliardi di dollari).

Previsioni: nonostante il difficile contesto economico, VMware ha annunciato solidi guadagni nel primo trimestre pari a 386 milioni di dollari, con ricavi di 2,73 miliardi di dollari, in crescita di circa il 12% rispetto a un anno fa. Il CEO di VMware Pat Gelsinger ha attribuito il trimestre positivo al passaggio al lavoro da casa a seguito della pandemia di coronavirus. Non molto tempo fa, VMware sembrava un’azienda bloccata in una routine di virtualizzazione del data center e rischiava di restare indietro mentre le aziende migravano verso piattaforme cloud. Oggi VMware sembra aver recuperato terreno e continua a innovare, sia internamente che attraverso acquisizioni. A marzo ha lanciato VMware Tanzu, una suite di prodotti e servizi dedicata all’automazione del moderno ciclo di vita delle app basato su Kubernetes, e ha anche offerto un ampio aggiornamento al suo portafoglio di virtualizzazione vSphere.

Extreme Networks

Extreme Networks ha intrapreso un ambizioso piano di restyling per restare al passo nel nuovo mondo di cloud, automazione, SD-WAN e IoT. Nel 2016 ha acquistato l’attività LAN wireless di Zebra Techologies. Nel 2017, Extreme ha avviato il business di networking di Avaya e ha anche acquistato l’attività di switching, routing e analisi di Brocade. Oggi Extreme ha un fatturato vicino a 1 miliardo di dollari ed è pronta a competere con i big in aree emergenti come Wi-Fi 6, gestione della rete basata su cloud, AI e automazione della rete.

Strategia: lo scordo agosto Extreme ha acquisito Aerohive Networks, leader in servizi cloud gestiti per wireless LAN, AI e machine learning.

In numeri: 272 milioni di dollari è la cifra pagata da Extreme per Aerohive.

Previsioni: Gartner colloca Extreme tra i leader, insieme a Cisco e Aruba, nella categoria dell’infrastruttura di accesso LAN cablata e wireless. E’ una buona posizione, ma Extreme deve integrare le sue acquisizioni in una piattaforma senza soluzione di continuità. E deve attuare la sua strategia per “portare in cloud il nostro portafoglio e continuare a implementare nuovi prodotti”, come ha affermato il CEO Ed Meyercord durante l’ultimo report sugli utili dell’azienda.

NVIDIA

NVIDIA ha le capacità tecniche e gli strumenti finanziari per innovare il settore del networking semplicemente inaugurando una nuova era basata sull’open source. Se pensate che NVIDIA sia solo un produttore di GPU per dispositivi da gaming, tenete presente che lo scorso anno la società ha incassato 1 miliardo di dollari fornendo le GPU per dispositivi di rete per data center. Nel 2019 NVIDIA ha acquisito InfiniBand e il produttore di switch Ethernet Mellanox e ha recentemente annunciato l’intenzione di acquistare Cumulus Networks, che vende uno switch per data center basato sul sistema operativo di rete Cumulus Linux. Tenendo conto di tutto ciò, appare chiaro che NVIDIA può proporre un’offerta di rete per data center enterprise full-stack per carichi di lavoro ad alte prestazioni e AI.

Strategia: in aprile NVIDIA ha chiuso l’acquisizione di Mellanox. All’inizio di maggio ha annunciato il piano di acquisizione di Cumulus.

In numeri: 6,9 miliardi di dollari è la cifra pagata da NVIDIA per Mellanox.

Previsioni: agli albori di Linux, il punto di svolta fu quando aziende come SuSe e Red Hat fornirono supporto e servizi di livello enterprise. Questo è ciò che rappresenta oggi Cumulus per l’open networking. Inserito come “visionario” nell’ultimo Magic Quadrant di Gartner per le reti di data center, Cumulus vende anche i propri strumenti di gestione della rete. Le sfide per NVIDIA sono due: in primo luogo, avere i componenti per uno stack di rete completo non equivale a fornire uno stack completamente integrato. In secondo luogo, quando le aziende sperimentavano server open source, potevano isolare un server e usarlo per lo sviluppo di applicazioni o altre funzioni non critiche. L’introduzione di switch open source in una rete di produzione è ancora un salto per molte aziende.

Aruba (HPE)

Cinque anni fa HP, nel mezzo del tumulto per la divisione in due società, ha acquisito il leader della WLAN Aruba per 3 miliardi di dollari. La domanda di tutti all’epoca era: “Come funzionerà?”. Alla luce dei fatti, ha funzionato abbastanza bene. E per un motivo chiave, come spiega il presidente di Aruba Keerti Melkote: “Quando (HPE) ha acquisito Aruba, ha integrato il team di networking HP in Aruba, anziché integrare Aruba in una business unit già esistente. C’era bisogno di pensare il mercato e l’innovazione in un modo diverso”. I risultati parlano da soli, poiché Aruba ha consolidato la sua posizione di principale concorrente di Cisco nel mercato WLAN.

In numeri: 65.000 è il numero di clienti unici che utilizzano Aruba Central, la piattaforma che unifica la gestione di reti cablate, wireless e WAN, e a breve anche 5G ed edge computing.

Strategia: Aruba ha recentemente annunciato Aruba Edge Services Platform (ESP), una nuova piattaforma basata su cloud che utilizza l’AI per ridurre il carico di attività di routine sui dipartimenti IT in quasi tutte le aree di rete, inclusa la gestione delle identità e degli accessi per i lavoratori remoti e l’onboarding automatizzato di dispositivi IoT headless.

Previsioni: la pandemia ha sicuramente rovesciato il normale corso del business, ma Aruba è in una buona posizione per capitalizzare la maggiore dipendenza dai lavoratori remoti e altre tendenze, come l’edge computing e l’IoT, che richiedono lo spostamento di dati su infrastrutture WLAN e LAN.

Dell

Con un portafoglio che include PC, server, storage e reti, Dell può offrire alle aziende le soluzioni necessarie per tutte le sfide dell’infrastruttura IT. Che un’azienda voglia modernizzare il proprio data center, intraprendere un viaggio nel cloud ibrido, approfondire l’analisi dei dati avanzata o sviluppare VDI, Dell ha la risposta. Ha sfruttato con successo le risorse di archiviazione dalla sua acquisizione EMC di quattro anni fa e la gestione del cloud ibrido e le funzionalità NFV di VMware (di cui Dell detiene una quota di azioni dell’86,6%) in un business che, lo scorso anno, ha incassato 92 miliardi di dollari.

Strategia: per Dell vale la regola “less is more“. La più recente mossa strategica è stata la rinuncia al fornitore di sicurezza legacy RSA, acquisito nell’ambito dell’accordo EMC. Dell ha affermato che voleva semplificare il suo portafoglio di prodotti.

In numeri: 2,075 miliardi di dollari è la cifra pagata per RSA da una cordata di investitori. L’accordo include la linea di prodotti RSA e la RSA Conference.

Previsioni: Dell può legittimamente rivendicare una posizione di leader in numerosi mercati, quali storage, server, gestione cloud, virtualizzazione, SD-WAN e infrastrutture iperconvergenti. La sfida per Dell è aiutare i clienti a connettere tutti questi punti. A tal fine, Dell ha recentemente annunciato PowerOne, che prende i migliori componenti di elaborazione, archiviazione e rete, li collega attraverso il suo PowerOne Fabric e li gestisce attraverso il motore di automazione Controller PowerOne.

Nutanix

Il mercato in rapida crescita dell’infrastruttura iperconvergente (HCI) si è trasformato in una gara a due tra Dell (quota di mercato del 34%) e Nutanix (13%). Secondo i numeri di IDC, nel primo trimestre il mercato dei sistemi iperconvergenti ha registrato una solida crescita dell 8,3% anno su anno. Sul lungo termine, la sfida si gioca sulla crescita dell’hardware per data center. Le aziende stavano già spostando le risorse sul cloud e la pandemia sembra accelerare tale migrazione. La buona notizia per Nutanix è che la società sta procedendo con un passaggio strategico dall’hardware al software e dal locale al cloud.

Strategia: aggiungere nuove capacità alla sua offerta desktop-as-a-service, che ha preso il sopravvento durante la pandemia.

In numeri: 15.000 sono i clienti Nutanix a livello globale.

Previsioni: il piano di crescita di Nutanix è incentrato sull’ampliamento del portafoglio prodotti oltre alle apparecchiature HCI, nonché sul passaggio alla fatturazione in abbonamento in stile cloud. Gartner la vede in questi termini: “Negli ultimi due anni, Nutanix si è evoluta da fornitore di appliance di sistema HCI e servizi dati, a fornitore di un ampio portafoglio di soluzioni software e servizi cloud”. Questi includono database-as-a-service, applicazioni self-service e di gestione del ciclo di vita delle applicazioni, archiviazione degli oggetti, servizi di archiviazione dei file e un servizio di disaster recovery. In futuro, la strategia Nutanix è di aiutare le aziende a gestire i lavoratori remoti, semplificare e modernizzare i loro data center e gestire le loro app su piattaforme cloud e in locale.