Akamai ha rilasciato nelle scorse ore il suo nuovo rapporto sullo stato di Internet a livello globale con riferimento al primo trimestre 2016. L’interessato speciale nel nostro caso è naturalmente l’Italia, che se da un lato ha guadagnato il 33% di velocità media in più rispetto allo scorso anno (ora siamo a 8,2 Mbps), dall’altro continua a faticare a scalare la classifica mondiale. Anzi, come velocità media il nostro Paese deve accontentarsi del cinquantaquattresimo posto a livello mondiale ed è tra gli ultimi in Europa, tanto che sotto di noi troviamo solo Grecia, Croazia e Cipro.

Sempre in Europa al primo posto troviamo la Norvegia con una velocità media di 21,3 Mbps (+68% anno su anno), mentre in cima alla classifica mondiale si posizione la Corea del Sud con una media di 29 Mbps. Osservando invece le velocità di picco, l’Italia guadagna il 14% rispetto al trimestre precedente (il 20% anno su anno) e raggiunge i 36,5 Mbps, ma anche in questo caso siamo quart’ultimi in Europa e al numero 75 a livello globale. Se infatti la crescita c’è, molti altri Paesi crescono molto di più e basti pensare che la velocità di picco più alta registrata in Europa appartiene alla Romania con ben 82,4 Mbps, ma in generale tutti i principali Paesi del Vecchio Continente si attestano attorno ai 50 Mbps.

solo il 7% delle nostre linee supera i 15 Mbps di velocità minima

E tutto questo nonostante la forte spinta sulla fibra ottica avvenuta nell’ultimo anno, che però non sembra aver portato grandi scossoni nemmeno se si vanno a vedere altri dati. Parlando infatti di una velocità di almeno 4 Mbps, l’Italia si vede coperta per l’83% e ciò significa che il 17% del Paese è raggiunto da una connettività inferiore a questo dato. Passando alla velocità minima di 10 Mbps, la copertura italiana scende al 18%, mentre solo il 7% delle nostre linee supera i 15 Mbps. Il Digital Divide (e non solo interno) continua insomma a segnare il nostro Paese, anche se le prospettive per il futuro sono quantomeno positive considerando i piani di Telecom, Fastweb e di Enel Open Fiber per espandere e migliorare la rete in fibra ottica.

Ricordiamo infine che per stilare il suo report trimestrale, Akamai sfrutta la propria ingente piattaforma di server (oltre 216.000) distribuiti in 120 Paesi, che analizzano oltre duemila miliardi di transazioni via Internet attraverso oltre 800 milioni di indirizzi IP. Quando si dice un punto di vista privilegiato.