Realizzato da Ftth Council Europe, l’ente fondato da Alcatel-Lucent, Cisco, Corning, Emtelle e OFS che si occupa dello sviluppo della fibra ottica in Europa, il rapporto IDATE aggiornato a settembre 2015 delinea un quadro del Vecchio Continente con luci e ombre anche per quanto riguarda il nostro Paese. Stando a queste rilevazioni infatti, l’Italia è al quartultimo posto in Europa come attivazioni di contratti FTTH (Fiber to the Home) con una percentuale del 1%, anche se dietro a noi ci sono Croazia, Polonia e addirittura Germania.

Per quanto riguarda la situazione tedesca, bisogna però specificare che in molti casi la fibra corre nei sistemi via cavo della TV (Fiber to the Nood) e che quindi il rapporto IDATE non tiene conto di questa soluzione. Inoltre, stando agli ultimi dati AKAMAI del secondo trimestre 2015, la velocità media della fibra tedesca è di 10,6 Mbps (picco medio di 46,8 Mbps), mentre i numeri italiani sono molto più bassi (rispettivamente 6,4 Mbps e 30,2 Mbps).

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Parlando di Fiber to the Home, il collegamento più prestante come velocità, la percentuale maggiore di installazioni è detenuta dalla Norvegia (27% degli utenti), mentre per la Fiber to the Building spicca in vetta la Lituania. Se invece si guarda al numero di contratti attivi, al primo posto c’è la Spagna con 2,6 milioni, seguita da Francia (2,4 milioni) e Romania (2,3 milioni).

Nel complesso, contando anche i numeri della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) formata da nove Paesi dell’Ex Unione Sovietica (tra cui la Russia), sono 35,9 milioni gli utenti raggiunti dalla fibra ottica FTTH e FTTB con un incremento del 19% rispetto al 2014, mentre le abitazioni cablate sono salite a 127 milioni, il 17% in più rispetto al 2014.

Secondo Edgar Aker, presidente dell’Ftth Council Europe, “la ricerca conferma il movimento degli operatori verso la tecnologia Fiber to the Home. I casi di Francia e Spagna, con la loro crescita a doppia cifra in soli nove mesi, dimostrano inoltre che la concorrenza è alla base dello sviluppo del settore e che la domanda c’è: laddove i consumatori e le imprese hanno la possibilità di avere l’ultra broadband, i contratti aumentano”.