Fastweb e Tim hanno annunciato ieri l’avvio di una partnership strategica finalizzata alla costruzione di una rete FTTH (Fiber to the Home) capace di garantire velocità di almeno 1 Gigabit al secondo. I lavori di costruzione dell’infrastruttura e di posa delle fibre saranno realizzati attraverso una joint venture co-partecipata dalle due aziende rispettivamente al 20% e all’80%, con l’obiettivo di collegare in fibra ottica 3 milioni di unità abitative nelle principali 29 città già coperte in FTTC (Fiber to the Cabinet) entro il 2020, per un investimento complessivo previsto di 1,2 miliardi di euro.

La joint venture realizzerà per conto delle due società le opere civili e di posa delle fibre ottiche lungo la rete secondaria (dagli armadi di strada sino alla casa del cliente), consentendo a ciascuno dei due operatori di condividere i costi di scavo, di stabilire gli standard di qualità della propria rete e di offrire servizi sempre più performanti. Entrambi gli operatori forniranno inoltre servizi di accesso all’ingrosso a banda ultralarga, aumentando sensibilmente il livello di competizione di questo segmento.

La joint venture si finanzierà con debito e con equity. L’impegno diretto di Fastweb si limiterà a circa 55 milioni nei prossimi quattro anni, autofinanziati con i propri flussi di cassa. Grazie a questo accordo, entro il 2020 Fastweb porterà il numero di unità abitative e sedi business coperte dalla propria rete FTTH dagli attuali 2 milioni a 5 milioni, cioè il 20% della popolazione italiana. Le nuove connessioni fino alla casa del cliente saranno realizzate sfruttando l’infrastruttura in fibra già posata da Fastweb fino all’armadio di strada e quindi non comporteranno alcuna duplicazione di investimenti e saranno complementari rispetto all’architettura fin qui sviluppata.

Il piano di Fastweb per estendere la banda ultralarga al 50% della popolazione entro il 2020 è confermato. Tuttavia, grazie all’accordo con Tim, il mix cambierà: il modello FTTC passerà da 5,5 milioni di abitazioni e imprese a fine 2016 a 8 milioni (invece di 11 milioni previsti inizialmente), mentre la copertura FTTH, come già detto, salirà da 2 a 5 milioni.