Nelle aree bianche (o a fallimento di mercato) delle sei Regioni interessate dal primo bando Infratel aggiudicato a Enel Open Fiber (Abruzzo, Molise, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto) la banda ultralarga viaggerà per la quasi totalità a una velocità di oltre 100 Mbps, azzerando di fatto la distinzione inizialmente operata tra zone a 100 e zone a 30 Mbps.

È quanto emerge dai dati Infratel relativi all’offerta tecnica sulla copertura da parte del concessionario vincitore del primo bando, illustrati oggi nel corso di un tavolo di coordinamento al Mise.

Sulla base dell’offerta di Enel Open Fiber, che si è aggiudicata tutti e 5 i lotti del bando, sarà garantita una velocità di oltre 100 Mega a più di 4 milioni di unità immobiliari (erano 1,5 milioni quelle inizialmente previste) rispetto ai circa 4,6 milioni di unità immobiliari interessate dai lavori.

Enel Open Fiber

Inoltre nelle aree di intervento definite dal bando facoltative (le cosiddette case sparse), che interessano oltre 600.000 unità immobiliari, la banda ultralarga arriverà per 1/3 a oltre 100 Mbps e per 2/3 a 30 Mbps; rimarranno non coperte solo 30.000 unità immobiliari (0,66%).

La notizia ancora più importante è che, oltre alle abitazioni, la prima fase del piano del valore di 1,4 miliardi di euro raggiungerà circa mezzo milione tra sedi di imprese e pubbliche amministrazioni. Insomma, l’ennesimo passo avanti nella direzione giusta per colmare il ben noto digital divide italiano, con la speranza però che non si tratti di tempi biblici.

Su questo versante il tavolo di coordinamento al Mise ha consentito di definire le prossime azioni per rendere più celere possibile la fase dell’implementazione, nel corso della quale gli enti locali giocano un ruolo molto importante al fine di evitare intoppi burocratici e organizzativi.