Aruba, azienda di HPE, ha annunciato nei giorni scorsi Aruba Mobile First Platform, layer software disponibile nel quarto trimestre 2016 che utilizza API per dare sia ai responsabili del business, sia agli sviluppatori insight inerenti la rete importanti per migliorare applicazioni e servizi. La piattaforma accelera i percorsi di integrazione e innovazione in ambito mobile e IoT alla velocità che deriva da tutto l’ecosistema degli sviluppatori invece che da un singolo vendor.

Per supportare l’ambiente mobile first e il rapido sviluppo dello IoT, le reti devono mettere a disposizione molto più della connettività. I giorni delle reti mono-dimensionali progettate per funzioni statiche sono finiti. Le reti moderne devono infatti adattarsi facilmente a nuovi requisiti applicativi on-demand; in particolare devono aiutare le aziende a giustificare gli investimenti in tecnologia digitale con insight relativi all’utilizzo di specifiche app mobili e delle tecnologie operative basate sullo IoT.

Aruba Mobile First Platform si sviluppa su ArubaOS 8.0, il nuovo sistema operativo che permette agli sviluppatori di sfruttare le informazioni contestuali fornite dall’infrastruttura attraverso un’apposita API northbound. Implementato sotto forma di virtual machine (VM) o server appliance, ArubaOS 8.0 semplifica i cambiamenti nell’infrastruttura e consente ai clienti di scalare immediatamente le reti.

ArubaOS 8.0 introduce anche una programmabilità superiore dell’infrastruttura Aruba con la possibilità di caricare in tempo reale le firme delle app custom. Sviluppatori ed ecosistema di partner possono abilitare facilmente la gestione delle policy e il controllo qualità su nuove applicazioni business-critical senza bisogno di aggiornare la rete né interromperne i servizi.

Il mercato del Network-as-a-Service (NaaS) è destinato a crescere in modo significativo

Sempre nei giorni scorsi Aruba ha annunciato nuovi modelli di network procurement e consumo, per offrire alle aziende clienti maggiori flessibilità e scelta nel modo in cui ottenere e supportare Ia propria infrastruttura di rete. Un annuncio che avviene in uno scenario in cui la diffusione rapida di tecnologie mobile e Internet of Things ha accelerato i tempi della domanda in ambito infrastrutture di rete. Con cicli di aggiornamento misurati in mesi invece che in anni, le reti devono supportare una nuova serie di utenti e funzioni aziendali che sappia guardare a servizi digitali, che richiedono ai reparti IT di adattarsi in modo efficiente e garantire sicurezza a livello aziendale ai massimi livelli di affidabilità.

Il mercato del Network-as-a-Service (NaaS), composto da Software Defined Networking (SDN) e WLAN cloud-managed, è destinato a crescere in modo significativo. IDC stima che il business globale SDN raggiungerà quota 8.7 miliardi di dollari e il mercato globale WLAN cloud-managed arriverà a 2,5 miliardi entro il 2018. Di fronte a trend come la crescita dell’automazione, l’analisi dei dati, l’IoT e l’attenzione alla sicurezza che riguarda i progetti di infrastrutture IT, molte aziende stanno cercando di ridurre al minimo il carico di lavoro per il personale IT e modificare la spesa dal grande investimento a costi operativi prevedibili.

Insieme a HPE Financial Services, HPE Technology Services e partner importanti come Accenture e Deloitte, le aziende possono reagire in modo dinamico a esigenze mutevoli sfruttando un modello di Naas OpEx-based. Questo consente loro di adottare immediatamente la più moderna infrastruttura di rete progettata per le nuove applicazioni di business, con una connettività sicura per IoT ed esperienze utente più ricche grazie a informazioni utili e in tempo reale.