Benché da Mountain View non siano ancora arrivate conferme o smentite, il Guardian ha rivelato nei giorni scorsi che Google starebbe testando in un hangar di cinquemila metri quadri nel New Mexico appartenente a Virgin Galactic il cosiddetto Project SkyBender.

Si tratta di un progetto che, sfruttando speciali droni alimentati a energia solari tramite pannelli disposti sull’intera superficie dei velivoli (con un’apertura alare di 50 metri), punterebbe a trasmettere al suolo un flusso dati pari con una velocità circa 40 volte superiore rispetto a quella delle attuali reti 4G (in pratica un 5G dal cielo).

Per fare ciò, Google si affiderebbe per l’invio e la ricezione dei dati a frequenze EHF, ovvero sfruttando le cosiddette onde millimetriche che se da un lato hanno l’indubbio vantaggio di utilizzare nuovo spettro elettromagnetico completamente libero, dall’altro soffrono di un range molto più ristretto e meno stabile rispetto a quello dei segnali di telefonia mobile, sebbene si sia già trovata (o almeno pare) una soluzione a questo limite.

Sempre secondo l’articolo del Guardian, il Project SkyBender si avvale di un aeromobile pilotato soprannominato Centaur e di droni-prototipo Solara 50 (foto sopra) fabbricati dalla Titan Aerospace, azienda acquisita proprio da Google due anni fa e specializzata nella produzione di velivoli autonomi. Pare infine che la FCC (Federal Communications Commission) abbia assicurato a Mountain View la possibilità di effettuare i test fino a luglio, dopodiché l’autorizzazione dovrà essere rinnovata.