Il Consiglio di Amministrazione di TIM aveva detto chiaramente di ritenere non vincolante la proposta di acquisto presentata da KKR lo scorso primo febbraio 2023 (la “NBO”). Così Cassa Depositi e Prestiti non si è fatta scappare l’opportunità di poter avanzare un’offerta alternativa. In una nota, CDP precisa che “Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi sotto la presidenza di Giovanni Gorno Tempini, ha dato il via libera alla presentazione di un’offerta non vincolante da parte di CDP Equity, congiuntamente a Macquarie Asset Management, per l’acquisto della costituenda NetCo di TIM, che ricomprenderà la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle. Il termine di validità dell’offerta è fissato al 31 marzo 2023.

Due cifre simili, ma con diverse composizioni

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, le offerte di KKR e CDP sarebbero entrambe attorno ai 20 miliardi di euro, ma la composizione della cifra sarebbe differente. Nel caso di KKR verrebbe suddivisa in 10 miliardi di euro di equity (ovvero la quotazione di Fibercop di cui KKR possiede già il 37,5%) e 10 miliardi di euro di debiti. Da parte sua, CDP proporrebbe invece un cash di 10 miliardi di euro, 8 miliardi di debito e altri 2 miliardi da pagare nel momento della concretizzazione di precise condizioni. Molto probabilmente a far pendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra contribuiranno anche gli aspetti sociali e occupazionali per i quali non si hanno ancora riscontri definitivi.

Forse una risposta già il 15 marzo

Dal canto suo, TIM ha formalmente confermato di aver ricevuto da un consorzio formato da CdP Equity (CDPE) and Macquarie Infrastructure and Real Assets (Europe) Limited, che agisce per conto di MAM Funds, “un’offerta non vincolante per l’acquisto del 100% della costituenda società coincidente con il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusivo degli asset e attività di FiberCop, nonché della partecipazione in Sparkle”.

TIM precisa che “l’offerta sarà sottoposta all’esame preliminare del Comitato Parti Correlate, ai sensi della normativa applicabile a CdP Equity, quale parte correlata di TIM, e sarà, a seguire, portata all’attenzione del Consiglio di Amministrazione, ove possibile nella riunione già programmata per il 15 marzo 2023 o in un’altra data da definire. Ricordiamo che l’offerta fatta da KKR scade il 24 marzo prossimo a fronte di una proroga richiesta dal Governo per alcune verifiche. Per cui TIM si trova nella condizione di dover prendere una decisione in tempi piuttosto ristretti, considerando la burocrazia che ruota attorno a procedure di questo tipo.

Lontani dai 31 miliardi chiesti da Vivendi

Va comunque sottolineato che entrambe le offerte sono ben lontane dai 31 miliardi di euro quantificati da Vivendi come valore di un asset strategico quale la NetCo. E quindi l’eventuale decisione per l’una o per l’altra offerta potrebbe essere rinviata nell’attesa di una revisione della cifra.

Opinione per altro già espressa da TIM nei confronti della proposta di KKR sostenendo che “non riflette pienamente il valore dell’asset e le aspettative della stessa TIM”. In tal senso, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha deciso nei giorni scorsi di rendere disponibili a KKR (ma non in esclusiva) alcuni elementi informativi per comprendere appieno gli assunti e gli economics della proposta. L’obiettivo è proprio ricevere un’offerta migliorativa entro il 31 marzo 2023.