Sembra ieri quando il mercato degli smartphone poteva contare percentuali di crescita anno su anno di oltre il 70%. Eppure si parla solo del 2010, quando, rispetto al 2009, l’impennata nelle vendita di smartphone raggiunse il picco di +73%. Da lì in poi non si sono più toccate simili vette e Gartner, in un report rilasciato nelle scorse ore, stima che nel 2016 l’intero mercato degli smartphone farà segnare solo un “modesto” +7% rispetto al 2015, contro il 14,4% dell’anno precedente sul 2014. Ciò equivarrà a circa 1,5 miliardi di smartphone venduti, mentre nel 2020 questa cifra toccherà quota 1,9 miliardi.

Si parla sempre di cifre importanti, eppure la tendenza per i prossimi anni vedrà percentuali di crescita sempre più basse e ciò dipende essenzialmente dalla saturazione del mercato. Nelle aree cosiddette mature (USA, Europa Occidentale, Giappone) il mercato degli smartphone ha raggiunto ormai una penetrazione del 90% e, per chi possiede un modello premium, il ritmo di aggiornamento è salito a circa 2 anni e mezzo, orizzonte che stando a Gartner non cambierà nel corso dei prossimi cinque anni.

La ragione di questo allungamento temporale è l’assenza, tra una generazione e l’altra di smartphone, di novità significative tali da convincere un utente a cambiare modello ogni anno (o poco di più). Ormai il mercato va avanti a suon di miglioramenti incrementali e non esponenziali e i possessori di smartphone di un certo livello, che già possono contare su un device in grado di fare qualsiasi cosa, non sono spinti a investire soldi per un modello nuovo che offre solo qualche piccolo upgrade.

La regione che lascia intravedere i più grandi margini di crescita rimane al momento l’India

Anche nei mercati emergenti il ritmo di aggiornamento per smartphone di un certo livello è attorno ai 30 mesi, per raggiungere invece i tre anni o più nel caso dei feature phone ancora molto diffusi nei Paesi meno sviluppati. Nel 2015 però le vendite di smartphone nella regione sub-sahariana hanno superato per la prima volta quelle dei “telefonini”, lasciando intendere quindi che questa area potrebbe rivelarsi attraente per i produttori di smartphone.

La regione però che lascia intravedere i più grandi margini di crescita rimane al momento l’India. Grazie all’abbassamento costante dei prezzi (anche al di sotto dei 120 dollari), Gartner stima che nel 2016 saranno venduti in India 139 milioni di smartphone, con una crescita del 29,5% rispetto al 2015.

Diversa invece la situazione in Cina, dove l’estrema competizione e lo spettro della saturazione hanno portato a un 2015 pressoché piatto a livello di crescita. Secondo Gartner non ci sono particolari margini di crescita nel Paese da qui al 2020, anche perché gli smartphone rappresentano ormai il 95% di tutti i telefoni mobile cinesi (contro il 39% dell’India). Più saturo di così…