Si è tenuto lo scorso fine settimana TaxiHack, il primo hackaton italiano dedicato al mondo dei taxi. Obiettivo del concorso per sviluppatori: realizzare in 48 ore soluzioni e servizi digitali basati sull’app IT Taxi, migliorandone le funzionalità.

L’app IT Taxi è considerata la risposta dei taxisti “ufficiali e regolamentati” al successo di Uber, l’azienda che permette di noleggiare auto con conducente “all digital” che è oggetto di contestazioni, soprattutto da parte dei taxisti, perché opererebbe in zone grigie ai margini delle regolamentazioni del settore. Molti clienti considerano Uber un servizio mediamente più costoso di un normale taxi, ma con un più alto livello di servizio, più pratico da prenotare e con sicurezza del pagamento e qualità certificati da una gestione centralizzata del servizio. IT Taxi, disponibile per iPhone e Android, permette di prenotare una corsa da smartphone, ed eventualmente di pagarla online con Paypal.

La maratona di programmazione è stata organizzata da URI (Unione dei Radiotaxi Italiani) e invitava gli sviluppatori a sfidarsi sui seguenti temi: IT Taxi improvement, Mobile Payment, Hack the real Taxi (con declinazione hardware), Disabilitià, Trasporto sostenibile e Disruptive Ideas, e prevedeva premi tra 1.500 e 3.000 euro in buoni amazon e corse gratuite in taxi.

Nei giorni scorsi, dicevo un po’ scherzando che sarebbe stato interessante integrare tassametro, sistema di prenotazione, POS per carta di credito e registratore fiscale in un unico dispositivo, ma che difficilmente un sistema simile avrebbe trovato molti consensi tra i tassisti. La categoria al momento non è tenuta al rilascio di alcuna ricevuta fiscale, ed è per questo al centro di polemiche sul tasso di evasione, che un documento della Banca d’Italia aveva stimato aggirarsi sul 70%.

Così dicevo, ridendo e scherzando, ma come Bertoldo, forse ho detto la verità. A vincere l’hackaton non è stata una soluzione che calcola in anticipo il costo della corsa e permette di suddividere la tariffa tra più passeggeri (Taxishare, seconda classificata), né l’app che ricerca la tariffa più bassa sul mercato e offre un costo fisso con pagamento online anticipato (TTTeam, terza classificata), e neppure l’app AudioTaxi che permette ai non vedenti di prenotare da smartphone usando comandi vocali (premio speciale Village for All).

Il primo premio è andato a un’app per pagare la corsa usando la valuta elettronica anonima BitCoin, totalmente irrintracciabile

No. Il primo premio è andato a  BitTaxi, app che permette di pagare la corsa usando la valuta elettronica anonima BitCoin, totalmente irrintracciabile. Apparentemente, per URI, il miglioramento più auspicabile all’app IT Taxi, che già ora offre la possibilità di accettare dei tracciabilissimi pagamenti PayPal, risiede nell’aggiunta di un metodo di pagamento anonimo e opaco al fisco.

Il comunicato stampa dice che BitTaxi “sarà presto integrata nell’app  IT Taxi, rendendola la prima app per prenotare i taxi ad accettare la criptovaluta, aprendo una nuova strada verso l’innovazione del servizio”.

Il comunicato non cita le motivazioni della giuria sulla scelta. A pensare male si fa peccato, ma a volte ci si indovina.

 

 

A pensare male si fa peccato…