La crittografia end-to-end è una caratteristica importante da tenere in considerazione nella scelta delle app di messaggistica istantanea, soprattutto se si desidera mantenere privati i propri messaggi.

Le motivazioni possono essere molteplici: dalla paura degli hacker al timore di essere spiati da sistemi di sorveglianza nazionali o esteri, la maggior parte delle persone tiene alla propria privacy semplicemente perché vuole che ciò che viene comunicato nei programmi di messaggistica non esca al di fuori dei diretti interessati.

D’altronde non è un’idea edificante pensare che i vostri messaggi potrebbero essere archiviati per sempre sui server di una grande compagnia o analizzati da qualche algoritmo. La ricerca della privacy ha così dato vita a un’intera generazione di app di messaggistica istantanea che promettono la massima privacy possibile, con realtà come Telegram e Signal che hanno trasformato la formula “end-to-end encryption” in un topic molto popolare.

Prima di passare in rassegna a queste e altre app, ecco una breve spiegazione di cosa si intende con crittografia end-to-end. Essenzialmente questa forma di privacy significa che un messaggio può essere letto solo dal mittente e dal destinatario. Il messaggio viene infatti cifrato sul vostro smartphone, inviato al destinatario e infine decriptato.

Qualsiasi cosa con la parola “cifrato” accanto non offre per forza una crittografia end-to-end

Ciò evita, ad esempio, che il messaggio possa essere intercettato da agenzie governative e dalla stessa compagnia che fornisce il servizio. Se poi un hacker riuscisse a penetrare nei server della compagnia, non potrebbe comunque mettere le mani sulle vostre conversazioni.

Detto ciò, non dovete pensare che qualsiasi cosa con la parola “cifrato” accanto offra un cifratura end-to-end come quella appena descritta. Alcuni servizi infatti eseguono la crittografia del messaggio tra gli endpoint della trasmissione e, di conseguenza, le vostre conversazioni testuali (o vocali) sono conservate nei server della compagnia che fornisce il servizio, la quale, avendole cifrate, può anche decriptarle. Tutti servizi e le app che andiamo a vedere ora offrono invece una vera crittografia end-to-end.

Telegram

Telegram, app di messaggistica con crittografia end-to-end

Una delle app più popolari quando si parla di crittografia end-to-end è sicuramente Telegram, oggi sempre più diffusa e utilizzata. Un lato negativo di Telegram è che per poter usufruire del sistema end to end è necessario invitare i contatti nella vostra “chat segreta” creata ad hoc. Telegram vi permette infatti di creare canali pubblici o privati per gruppi ai quali volete rimanere connessi.

Una volta fatto questo primo passo, potete inviare messaggi individuali o all’intero gruppo; una lato positiva di questo approccio è che il gruppo può anche essere reso pubblico, in modo da creare un piccolo social network in miniatura senza i troll che infestano Facebook e Twitter. L’interfaccia di Telegram è simile a quella di WhatsApp con l’aggiunta di funzioni avanzate come i bot di Telegram, ma il punto di forza di questo servizio è sicuramente la sua privacy, senza dimenticare la disponibilità delle relative app per iOS, OS X, Windows, Android e della versione web.

Signal

Signal, app di messaggistica con crittografia end-to-end

Signal è balzata agli onori della cronaca per essere diventata l’applicazione di messaggistica istantanea preferita di Edward Snowden ed è dotata di crittografia end to end. È anche tra le app più semplici da impostare, autentica in modo automatico il vostro numero di telefono e può anche essere utilizzata come app di default per gli SMS.

Con Signal potete creare un gruppo private con un numero illimitato di utenti ed eseguire chiamate telefonica, la cui qualità di trasmissione è decisamente buona. Non esiste ancora un’app ottimizzata per tablet, ma la compagnia ci sta lavorando.

Wire

Wire, app di messaggistica con crittografia end-to-end

Un’altra valida opzione tra le app di messaggistica istantanea è rappresentata da Wire che, oltre alla cifratura end to end, offre in più rispetto ad altri servizi simili alcune utili feature come la possibilità di inviare messaggi “disegnati”, condividere la vostra posizione, inviare immagini o registrare video. Wire include inoltre Anna, un chat bot in grado di offrire alcune risposte utili su come utilizzare al meglio l’app. Nel complesso si tratta di una soluzione più orientata alla messaggistica “uno a uno”, mancando di fatto di specifiche feature di carattere social o di gruppo viste in altri servizi.

WhatsApp

Whatsapp, app di messaggistica con crittografia end-to-end

Tra le app di messaggistica istantanea non possiamo certo tralasciare WhatsApp, non fosse altro che per il suo primato assoluto come numero di utenti attivi (oltre un miliardo). Il lato positivo di una simile diffusione è che quasi sicuramente non dovrete convincere i vostri amici/parenti a scaricare l’app di WhatsApp sui loro smartphone, visto che al 90% l’avranno già fatto.

Il servizio è stato uno degli ultimi a integrare la cifratura end-to-end e si tratta certamente di una novità accolta positivamente da moltissimi dei suoi utenti, ma quando si parla di WhatsApp e privacy non si deve dimenticare che la compagnia appartiene a Facebook e che alla fine dello scorso anno sono sorte alcune polemiche per la condivisione dei dati tra WhatsApp e Facebook.

Dust

Dust, app di messaggistica con crittografia end-to-end

Se la crittografia end to end non è abbastanza e volete che il messaggio appena ricevuto e letto scompaia davanti agli occhi del destinatario, allora Dust (ex Cyber Dust) potrebbe fare al caso vostro. Una delle caratteristiche più interessanti dell’app di messaggistica istantanea Dust è la possibilità di decidere la distruzione del messaggio ricevuto dopo 24 ore o subito dopo averlo letto. Inoltre il sistema è a prova di screenshot, perché i nomi non vengono visualizzati nelle chat private e si riceve un alert nel caso in cui il destinatario effettui uno screenshot.

Aggiornamento del 18/08/2017 a cura di Valentina Colazzo