IOS 13 è atteso ormai tra poche settimane e gli utenti di Spotify potrebbero avere una gradita sorpresa. Grazie a SiriKit, secondo The Information il concorrente di Apple Music è in trattative con Apple per consentire agli utenti di controllare anche la riproduzione musicale di Spotify tramite Siri, cosa possibile oggi solo con Apple Music e che potrebbe cambiare profondamente iOS.

Ma a questo punto perché fermarsi qui? Alcuni giorni fa Ben Lovejoy di 9to5Mac ha risposto a questa domanda in un editoriale sostenendo che Apple dovrebbe consentire agli utenti di impostare Spotify come servizio musicale predefinito su iOS. Ma se Apple consentisse ciò agli utenti, dovrebbe permettere loro anche di scegliere le app predefinite per e-mail, navigazione web e altro ancora.

Apple sarà costretta ad affrontare questo problema se deciderà di giocarsela bene con Spotify. La controversia su Spotify esiste in parte perché molti utenti preferiscono Spotify ad Apple Music, ma questo è solo un esempio di un’app concorrente di Apple che molti utenti di iPhone preferiscono rispetto alle offerte di Cupertino già integrate in iOS.

Una vasta gamma di opzioni

Google Maps è particolarmente popolare nonostante gli sforzi ostinati e apprezzabili di Apple per rendere Mappe più attraente e funzionale. Nel 2016 un sondaggio di Fluent riportava che ben il 69% degli utenti di iPhone considerava Google Maps la loro app di navigazione preferita. Anche così quegli utenti devono fare ancora alcuni passi per aprire l’app, quando potrebbero semplicemente chiedere a Siri le indicazioni stradali se Google Maps fosse l’app predefinita.

Molti utenti preferiscono anche l’app di Gmail di Google rispetto all’app Mail nativa di Apple; altri preferiscono Microsoft Outlook o Edison Mail. Alcuni preferiscono utilizzare app diverse per scopi diversi: ad esempio, preferiamo l’app Gmail per i messaggi personali e Mail per quelli di lavoro. E ci sono poi tante opzioni possibili per i browser web predefiniti su iOS, che vanno da Chrome e Firefox al Brave Privacy Browser.

È importante sottolineare, tuttavia, che Apple non ha apparentemente motivo di temere un abbandono massiccio delle sue app. Molti possessori di iPhone sono piuttosto contenti di utilizzare le app precaricate, come dimostra ad esempio la preferenza per l’app Note di Apple rispetto a opzioni più affidabili e complete. Applicazioni come Google Maps, Gmail e Waze si distinguono perché sono gratuite sui dispositivi Apple, il che significa che non sono così “pericolose” per Apple come Spotify. Sia Spotify che Apple Music hanno abbonamenti e quindi Apple rischierebbe di perdere non poco se troppe persone finissero per preferire Spotify.

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Tuttavia non vediamo come consentire agli utenti di scegliere tra Mail e Gmail possa fare male ad Apple. Semmai questa libertà di scelta attirerebbe gli acquirenti che hanno evitato fin qui i melafonini proprio perché si sentono “forzati” a usare le app di Apple con Siri.

Il vantaggio del supporto

Consentire agli utenti di scegliere le app predefinite non dovrebbe nemmeno scontrarsi con l’impegno di Apple per la privacy e la sicurezza. Dopotutto, una delle maggiori attrazioni dell’utilizzo di un iPhone è la procedura di verifica di Apple per l’Apple Store, che generalmente assicura che qualunque cosa scarichiate non rechi danno al vostro dispositivo iOS.

A volte Apple lascia scivolare qualche “app spazzatura” sotto il suo radar (intenzionalmente o meno), ma questi incidenti di solito si distinguono proprio perché sono molto rari. Se Apple è preoccupata che alcune app non siano abbastanza valide e sicure da essere predefinite, potrebbe mantenere un certo controllo limitando le app che gli utenti possono impostare come predefinite a poche soluzioni affidabili.

Se un’app non viene aggiornata rapidamente per supportare le nuove funzionalità di iOS, e Google è nota per questo, anche ciò funziona a favore di Apple. Gli utenti vedrebbero i bug e lo scarso supporto da parte del produttore, il che potrebbe portarli a provare le alternative di Apple. Scopriranno che la versione dell’app di Apple è stabile e fa quello che dovrebbe fare quando si passerà, per esempio, da iOS 12 a iOS 13. Se poi useranno abbastanza quell’app, forse scopriranno anche che gli piace di più. Ma il fatto è che dovrebbero avere la possibilità di decidere da soli.

Consentire tale libertà sarebbe positivo per gli utenti, ma sarebbe anche una buona cosa per Apple stessa. Dopo diversi trimestri in cui le vendite di iPhone sono stagnanti, le persone potrebbero voler tornare ai melafonini se Apple consentisse di utilizzare le loro app preferite, godendo al tempo stesso della sicurezza e del supporto assicurati da Cupertino.

Tale cambio di rotta non dovrebbe nemmeno influenzare così tanto la recente e grande spinta di Apple verso i servizi, poiché Spotify è l’unico servizio (parzialmente) a pagamento che compete con Apple come opzione predefinita su iPhone, mentre per Apple News, la futura Apple Arcade e Apple TV+ il discorso è diverso. Considerando poi che così tante persone fanno già affidamento da anni su app diverse da Apple su iOS, non vediamo come ciò potrà cambiare lo status quo.

Tra l’altro la politica attuale di Apple rappresenta un chiaro vantaggio di Android su iOS. Anziché costringere i propri utenti a utilizzare il proprio software, Google consente di impostare app predefinite per il browser, l’assistente vocale, l’app di casa e persino per le chiamate telefoniche e gli SMS. Potete anche impostare app specifiche da aprire quando fate clic su determinati collegamenti. Apple non ci consentirà mai di modificare le impostazioni predefinite del telefono e degli SMS, ma perché non farlo con molte altre app? Dopotutto, se Apple ci consente di scaricare le applicazioni sui nostri smartrphone, perché non lasciarcele usare nel modo che preferiamo?

Tempismo perfetto

Intendiamoci, non siamo convinti che Apple ci consentirà di fare tutto ciò, certamente non di sua spontanea volontà. Se mai succederà qualcosa del genere, sarà probabilmente per dissipare i timori che Apple abbia un vantaggio ingiusto rispetto a Spotify. Detto questo, il clima per un cambio di rotta è più favorevole oggi di quanto non lo fosse da un po’ di tempo. I prossimi aggiornamenti per iOS e il nuovo iPadOS mostrano che Apple è più disposta ad abbracciare la scelta e ad ascoltare le richieste degli utenti di quanto non lo sia stata negli anni scorsi.

Presto saremo in grado di utilizzare i controller di Xbox One e PlayStation 4 su iPhone e Apple TV anziché i controller MFi di Apple. Presto potremo scaricare file e foto in qualsiasi cartella desideriamo sull’iPad e persino usare un mouse sull’iPad (anche se Apple l’ha comunicata “silenziosamente” come una funzione di accessibilità). Dopotutto, permetterci di scegliere Gmail come la nostra app di posta elettronica predefinita non ci sembra chissà quale sconvolgimento.