macOS e iOS 26 renderanno più facile la migrazione a un diverso MDM, per la gioia di Microsoft

Con l’annuncio dei nuovi sistemi operativi iOS 26, iPadOS 26 e macOS 26 durante la WWDC 2025 di giugno, Apple ha annunciato una funzione particolarmente attesa dagli amministratori IT e dagli ambienti aziendali, introducendo una rinnovata capacità di migrazione tra soluzioni MDM (Mobile Device Management). Si tratta di un passo importante che semplifica notevolmente lo spostamento dei dispositivi Apple da un sistema di gestione a un altro, senza la necessità di reimpostare i dispositivi alle impostazioni di fabbrica o di procedere alla ri-registrazione manuale da parte degli utenti.
A rimarcare la portata di questa novità è stata la stessa Microsoft, che ha evidenziato come questa funzione vada a vantaggio della sua piattaforma di gestione Intune, rendendo più fluida e meno invasiva l’integrazione di dispositivi Apple all’interno di ambienti IT già consolidati. Una semplificazione tanto tecnica quanto operativa, destinata a impattare positivamente soprattutto sulle grandi aziende e le istituzioni che gestiscono flotte consistenti di iPhone, iPad e Mac.
Una migrazione senza interruzioni
Fino ad oggi, cambiare sistema MDM significava affrontare un processo lungo e poco pratico, nel corso del quale per ciascun dispositivo era necessario eseguire un reset alle impostazioni di fabbrica e una nuova registrazione nel sistema di gestione, con tutto ciò che questo comportava in termini di tempo, disagi e rischio di errore. Con i nuovi sistemi operativi Apple, invece, la migrazione può avvenire in modo diretto attraverso Apple Business Manager (ABM), senza interruzioni e con il minimo coinvolgimento dell’utente finale.
La funzione è disponibile solo su dispositivi con iOS/iPadOS/macOS 26 e regolarmente iscritti a un servizio MDM. Per iniziare la migrazione, l’amministratore deve attivare la procedura all’interno di Apple Business Manager, selezionando i dispositivi da trasferire verso una nuova soluzione di gestione (in questo caso Microsoft Intune) e avviando il processo di transizione. Gli utenti riceveranno una notifica sul proprio dispositivo, con una finestra finale nel caso in cui non completino l’operazione entro la scadenza stabilita. In questo modo si garantisce che nessun dispositivo resti fuori dal perimetro di gestione.
Il ruolo chiave di Apple Business Manager
Il fulcro dell’operazione resta l’integrazione profonda tra Apple Business Manager e Microsoft Intune. Questo collegamento consente non solo di avviare il processo di migrazione, ma anche di mantenere le configurazioni precedenti, replicandole nel nuovo sistema in modo da ridurre al minimo eventuali discontinuità operative. Il processo di migrazione non è completamente automatizzato e richiede comunque una preparazione meticolosa da parte degli amministratori. Le fasi previste sono tre: preparazione, migrazione, verifica post-migrazione.
Nella prima fase, è fondamentale documentare tutte le configurazioni attuali dei dispositivi, preparare un certificato di push MDM per Apple all’interno di Intune e configurare correttamente il collegamento tra Apple Business Manager e Microsoft Intune. Solo dopo questa fase preliminare, si può procedere con la vera e propria migrazione, che avviene dispositivo per dispositivo e richiede, come già detto, l’approvazione dell’utente.
Una volta conclusa la transizione, è necessario verificare che le impostazioni siano state applicate correttamente e che non vi siano criticità nel comportamento dei dispositivi. Microsoft sottolinea l’importanza di testare l’intero flusso su un numero limitato di dispositivi prima di procedere con la distribuzione su larga scala: un passaggio prudenziale che può evitare problemi imprevisti e garantire un’esperienza fluida all’intera organizzazione.
Vantaggi strategici per Microsoft e le imprese
Questa innovazione, pur provenendo da Apple, rappresenta un tassello fondamentale nella strategia enterprise di Microsoft. L’integrazione tra i dispositivi Apple e Intune permette infatti una gestione unificata di tutti i device aziendali, indipendentemente dalla piattaforma. Questo significa non solo maggiore coerenza nella distribuzione delle policy di sicurezza, ma anche una riduzione della complessità gestionale, con benefici in termini di risparmio operativo e controllo centralizzato.
Per le aziende, la possibilità di migrare senza azzerare i dispositivi si traduce in un risparmio tangibile in termini di tempo e risorse. Inoltre, la centralizzazione dei sistemi di gestione favorisce una maggiore resilienza, un’applicazione più rigorosa delle policy aziendali e una visibilità completa sul parco dispositivi.
Microsoft ha pubblicato un approfondimento tecnico dettagliato sul proprio blog ufficiale, dove descrive nel dettaglio ogni passaggio e fornisce indicazioni pratiche per chi intende avvalersi fin da subito di questa nuova funzione. Nonostante si tratti ancora di una funzionalità introdotta da poco, i primi feedback da parte della community IT sono positivi e la sensazione generale è che si tratti di un miglioramento strutturale destinato a consolidarsi nelle best practice aziendali.