Ieri, in modo un po’ anomalo contando che la presentazione ufficiale arriverà solo a metà maggio, Google ha rilasciato la prima versione preview di Android O dedicata agli sviluppatori. Il successore di Android Nougat non ha ancora un nome ufficiale, ma già da oggi si può testare scaricando da qui la developer preview e installandola su Nexus 5X, Nexus 6P, Nexus Player, Pixel, Pixel XL o Pixel C.

Google tra l’altro ha già stabilito un preciso piano di uscite di Android O. A questa prima preview ne seguirà una seconda a metà maggio, una terza a metà giugno e un’ultima versione più stabile a metà fine luglio, prima del rilascio finale e definitivo entro la fine del terzo trimestre 2017 che, come al solito, toccherà prima i dispositivi Google appena citati per poi approdare anche su device di altri produttori.

C’è poi da precisare che questa primissima build di Android O non contiene già tutte le novità messe in campo da Google, ma le cose interessanti sono già molte. Eccole nel dettaglio.

Gestione delle app in background

Android O introduce nuovi limiti a ciò che le app possono e non possono fare in background in modo da risparmiare energia e da migliorare le prestazioni, agendo su tre categorie chiave come i Servizi in Background, gli Aggiornamenti di Posizione e gli Implicit Broadcast.

Notifiche

Le notifiche Android O, oltre ad aver subito un piccolo restyling grafico, sono suddivise per canali. In questo modo si possono gestire le notifiche appartenenti alle stesse categorie, piuttosto che agire su quelle di ogni singola app.

android o

Picture in Picture

Il Picture in Picture non è certo una novità in campo Android, ma ora è più integrato e arriva il supporto multi schermo per eseguire operazioni anche su un display secondario.

Icone

In Android O debutta una nuova feature per adattare automaticamente il layout delle icone (aspetto e animazioni) e creare così una maggiore coerenza tra i vari elementi della UI.

Gamma cromatica

Android O supporta i profili colore AdobeRGB, Pro Photo RGB e DCI-P3 in modo da sfruttare al meglio i display degli smartphone di ultima (e prossima) generazione, soprattutto con le app di video e fotografia.

Connettività

Oltre al supporto per il codec LDAC che va a migliorare la qualità audio di speaker e cuffie Bluetooth, arriva la modalità Wi-Fi Aware, grazie alla quale i dispositivi compatibili possono comunicare tra di loro in Wi-Fi senza disporre di un access point collegato alla rete.

Log in più immediati

In Android O è possibile selezionare un password manager tra quelli installati sul dispositivo (come ad esempio 1Password o LastPass) da utilizzare per tutte le app e per ogni schermata che richiede la password. In questo modo, quando si tocca un campo vuoto per l’inserimento di una password o del numero della carta di credito, si passa automaticamente alla finestra del proprio gestore di password.