Dal 2004 la divisione Ricerca e Sviluppo di Amazon, conosciuta anche come Lab126 dal nome della sede di questa sezione distaccata nella Silicon Valley, ha visto un incremento costante di ingegneri, tecnici e ricercatori, che recentemente hanno raggiunto le 3.000 unità. Eppure, dopo undici anni di progressi e crescita, nelle scorse settimane Amazon ha licenziato decine di ingegneri del Lab126 impegnati sul progetto Fire Phone, il primo e finora unico smartphone targato Amazon che a un anno dalla sua uscita si è rivelato uno dei più clamorosi insuccessi di sempre nel mercato mobile.

Nonostante alcune funzionalità originali e per certi versi sorprendenti, come le quattro fotocamere che creano il Dynamic Prospective per visualizzare contenuti in 3D, il Fire Phone, distribuito tra l’altro in pochissimi Paesi, ha fatto segnare vendite quasi ridicole se pensiamo alle aspettative del colosso mondiale dell’e-commerce verso questo suo esordio nel mercato degli smartphone.

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Già dopo due settimane dall’uscita, le vendite su Amazon erano infatti crollate e, sebbene la società non abbia mai diramato dati di vendita ufficiali, si parla di appena qualche decina di migliaia di smartphone venduti. Un tonfo talmente grande da costare ad Amazon un buco da 170 milioni di dollari e scorte in magazzino (che ormai rimarranno tali) per un valore di oltre 80 milioni di dollari.

La notizia dei recenti licenziamenti è stata riportata nelle scorse ore dal Wall Street Journal, che ha aggiunto come Amazon stia pensando a una completa ristrutturazione di parte del suo comparto hardware/mobile, rallentando ad esempio altri progetti in fase di studio come quello del dispositivo Kabinet per controllare la cucina e quello di un tablet con schermo da 14’’ (nome in codice Project Cairo).

Diciamo in parte perché altri prodotti hardware di Amazon come gli ebook reader Kindle e i tablet Kindle Fire hanno invece incontrato un certo successo (soprattutto nel primo caso), ma quasi sicuramente, dopo la batosta ricevuta con il Fire Phone e almeno per un bel po’ di tempo, non dovremmo vedere più alcuno smartphone targato Amazon.