La società di marketing Tune ha rivelato i risultati di un recente sondaggio che ha condotto tra 4000 possessori di smartphone tra USA ed Europa, per scoprire quanti di essi utilizzano un software di ad blocker durante la navigazione sul web. Da quanto emerge dalla ricerca, a fine 2015 circa un quarto degli intervistati riteneva (senza però esserne sicuro al 100%) di aver scaricato sul proprio smartphone un ad blocker.

Un +10% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno e, sempre secondo lo studio di Tune, nell’ultimo trimestre del 2017 questa percentuale salirà addirittura al 80%. In poche parole tra quasi due anni otto utenti su dieci navigheranno da smartphone con un ad blocker installato per evitare la comparsa di pubblicità, banner e annunci.

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Il sondaggio non mette in mostra particolari differenze a livello di età, tipologia di utente o sistema operativo mobile. Si segnala giusto una percentuale leggermente maggiore nell’utilizzo di ad blocker tra i giovani e le persone di mezza età, soprattutto per quanto riguarda gli uomini europei possessori di smartphone Android che si sono mostrati i più inclini a sperimentare in futuro queste applicazioni, ma in generale non si ravvisano tendenze particolarmente diverse a seconda del sesso e di altre variabili.

Ripetiamo che questa indagine, basandosi più sulla percezione degli intervistati rispetto agli ad blocker che non su una loro precisa e affidabile consapevolezza di utilizzare questi software, non rispecchia fedelmente l’effettivo scenario di questi “inibitori” pubblicitari. Rimane comunque sintomo di una crescente insoddisfazione nell’esperienza di navigazione soprattutto da mobile, dove il consumo del piano dati, la lentezza di navigazione e il minor tempo a disposizione spingono gli utenti a dotarsi degli strumenti necessari a evitare elementi pubblicitari di disturbo che causano più danni che altro.