Prospettiva a dir poco inquietante quella che viene da Andrew Ellis, professore di ingegneria all’Università di Aston a Birmingham che tra pochi giorni terrà una conferenza alla Royal Society parlando del futuro sostenibile di Internet. O sarebbe meglio dire non sostenibile, visto che secondo Ellis, stando ai test condotti nei laboratori della sua università, Internet potrebbe collassare da qui a 15 anni sotto il peso dei dati e in modo particolare dei video. I test condotti dal team di Ellis, che rappresentano uno scenario avanti di dieci anni rispetto all’attuale portata della fibra ottica, prevedono i primi problemi di banda già dal 2022, per arrivare al 2030 con una situazione semplicemente ingestibile.

La stessa Cisco prevede che il traffico dati crescerà di 10 volte in 5 anni e a essere dello stesso parere è anche Ericsson, che aggiunge come i video (soprattutto da smartphone e tablet) rappresenteranno la metà di questo traffico. Bisogna poi considerare il traffico generato da una grande realtà globale di streaming video come Netflix, che rappresenta da sola il 35% del traffico dati in tutti gli USA e che in Australia, dopo pochissimo dal lancio, è già a quota 25% di tutto il traffico Internet del Paese.

In Asia, dove la connettività 4G è già considerata stretta, si sono abbreviati i tempi per il lancio sul mercato del 5G. Inizialmente previsto per il 2022, l’arrivo di questa nuova tecnologia che promette velocità fino a 10 volte superiori a quelle del 4G pare confermato per il 2020 e si inizierà quasi sicuramente da Giappone e Corea del Sud, dove il traffico generato dagli smartphone continua ad aumentare a ritmi vertiginosi.

La situazione rischia di diventare più drammatica nei collegamenti fissi in fibra ottica ed è proprio su questo versante che si sono concentrate le ricerche di Ellis. La velocità media delle connessioni è aumentata di 50 volte in 10 anni (dai 2 Mbps delle ADSL del 2005 si è passati ai 100 Mbps della fibra odierna), ma secondo Ellis se si continua con questo ritmo, la fibra ottica non potrà farsi carico di così tanti dati e le conseguenze saranno un aumento dei costi per gli utenti o un limite di utilizzo a Internet, almeno per quello che riguarda la fruizione di video e di altri contenuti molto onerosi in quanto a consumi di banda.