Il 2015 ha veramente segnato il sorpasso e l’avvento di una nuova era nella relazione tra lo shopping online e in-store? Anche se molti pensano sia così, Dynatrace, per voce del suo Technical Evangelist David Jones, ritiene che la questione sia ancora aperta e decisamente più complessa di quanto possa sembrare a prima vista. Se infatti è assodato che le vendite online sono in costante crescita e che gli acquisti avvengono più rapidamente che in negozio, è altrettanto chiaro che gli acquisti online partono da una base ridotta in termini di volumi rispetto delle vendite in store.

Inoltre, l’ubiquità dei dispositivi mobile determina un cambiamento profondo nelle abitudini di acquisto. Molti consumatori navigano online anche quando sono in un negozio, ma questo non significa che concluderanno il loro acquisto dal dispositivo. Il numero di conversioni effettive da mobile è infatti ancora estremamente basso.

È comunque indubbio come, pur faticando a tradursi in un acquisto diretto a partire dal dispositivo, lo shopping online continui ad aumentare, soprattutto se si parla di acquisti fatti da smartphone. Dynatrace ha promosso uno studio realizzato da Harris Poll nel mese di ottobre, che ha rivelato come il mobile abbia influenzato il piano di acquisti natalizio di oltre 6.000 adulti in tutto il mondo e come gli utenti abbiano in programma di utilizzare sempre più i propri dispositivi anche quando si trovano in negozio.

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Dallo studio si è scoperto che i Millennials (adulti tra i 18 e i 34 anni) guidano l’evoluzione del mobile shopping con aspettative estremamente elevate in termini di esperienza e prestazioni; la metà degli intervistati ha infatti dichiarato che, nel caso di una lentezza nel caricamento di un sito o una app, dopo al massimo 3 secondi abbandonano l’acquisto.

È tutta una questione di esperienza del cliente; il desktop, infatti, offre ancora una migliore esperienza di navigazione rispetto a un dispositivo mobile, con – ad esempio – un rendering più rapido. Per questo motivo la maggior parte delle vendite online avviene ancora tramite PC. Il mobile è comunque di fondamentale importanza. I dispositivi sono utilizzati dai consumatori per migliorare l’esperienza di acquisto in-store quando devono decidere in quale negozio recarsi e cosa acquistare, guardano gli orari di apertura, confrontano i prezzi, cercano le recensioni, controllano la disponibilità, e altro ancora.

Un’analisi che ha spinto Dynatrace a riflettere sulle pratiche che permetteranno alle aziende di accrescere i tassi di conversione online. Per identificarle, sono stati analizzati i comportamenti dei dieci rivenditori online che hanno raggiunto i margini di vendita più elevati nel mese di dicembre, scoprendo i loro punti di forza. Ecco quali.

TMobile-Conversions

1 – Ottimizzare l’applicazione per le prestazioni

Chi vende online deve capire come ridurre al minimo il peso della pagina, il numero egli oggetti e le connessioni effettuate durante ogni sessione. Elementi che possono tutti contribuire ad accrescere i tempi di risposta, spesso inutilmente.

2 – Avere un piano pronto quando le cose vanno male

Oltre a un piano reattivo di disaster recovery, è necessario un piano che superi la semplice problematica del ripristino di emergenza e garantisca che i siti e le applicazioni siano stati accuratamente testati ancor prima di affrontare un periodo di picco di richieste.

3 – Adottare strumenti adeguati

Un sito Internet che crolla proprio durante il picco degli acquisti è l’incubo di qualsiasi rivenditore. Per questo non basta avere un piano, ma bisogna possedere gli strumenti giusti e fare sì che siano operativi. Adottare strumenti condivisi, che forniscono un linguaggio comune per tutti i membri dell’organizzazione, consente alle operation, allo sviluppo, ai responsabili dei test e del business di giungere insieme alle stesse conclusioni.

4 – Comprendere i dati

Oltre ad adottare gli strumenti adeguati, bisogna possedere le competenze giuste per comprendere il significato dei dati. Le applicazioni moderne di vendita al dettaglio sono incredibilmente complesse, con applicazioni che possiedono centinaia se non migliaia di dipendenze. Per ottenere una comprensione della relazione che sussiste tra le componenti dell’applicazione e i fattori Internet esterni, i rivenditori devono adottare una serie di strumenti di nuova generazione capaci di notificare automaticamente se un evento si sta verificando, analizzare tutte le dipendenze e scoprire la causa principale del problema.