Si avvicina l’accordo con la Cina per mettere TikTok in mani americane

Gli Stati Uniti e la Cina hanno raggiunto un accordo quadro significativo che riguarda il futuro della proprietà di TikTok, la popolare app di video brevi che conta circa 170 milioni di utenti negli Stati Uniti. Questo accordo, annunciato ieri durante colloqui commerciali a Madrid, prevede un passaggio di controllo e proprietà della piattaforma social sotto l’egida di interessi statunitensi, con l’obiettivo di risolvere tensioni e preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale e all’accesso ai dati degli utenti americani.
La trattativa, che verrà formalmente finalizzata venerdì nel corso di una telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping, rappresenta una tappa cruciale dopo anni di controversie e tentativi di regolamentazione da parte del governo USA.
Il contesto di questa intesa si inserisce infatti in un quadro geopolitico e commerciale complesso, segnato da crescenti rigidità tra le due potenze. TikTok, la cui società madre è la compagnia cinese ByteDance, è stato oggetto di forti critiche e sospetti da parte dei legislatori americani, preoccupati che l’accesso governativo cinese ai dati degli utenti potesse rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale. Lo scorso anno il Congresso statunitense, dominato dai repubblicani, ha approvato una legge che imponeva a ByteDance di cedere le operazioni di TikTok negli Stati Uniti entro una certa scadenza, pena un divieto totale della piattaforma sul suolo americano. Nonostante proroghe concesse dall’amministrazione Trump, il termine fissato per il 17 settembre 2025 ha fatto pressione sulle trattative, incentivando una spinta alla risoluzione congiunta della disputa.
Uno degli aspetti più spinosi della negoziazione ha riguardato il cosiddetto algoritmo di raccomandazione di TikTok, considerato l’elemento più prezioso e distintivo della piattaforma. L’algoritmo è il motore che suggerisce ai singoli utenti i video più rilevanti e coinvolgenti basandosi sui loro comportamenti e preferenze, ed è ritenuto la chiave del successo globale di TikTok. Tuttavia, la Cina era inizialmente riluttante a cedere i diritti sull’algoritmo, anche a causa della normativa vigente che consente al governo cinese di esercitare controllo sull’export di tecnologie sensibili. Le recenti trattative hanno indicato una certa apertura cinese sulla possibilità di autorizzare l’uso dell’algoritmo da parte di partner autorizzati, pur mantenendo alcuni caratteri “cinesi” secondo quanto dichiarato dal segretario al Tesoro americano Scott Bessent.
Bessent, pur senza rivelare dettagli precisi, ha anche sottolineato che i termini commerciali tra le parti sono stati concordati e che l’accordo mira a tutelare le preoccupazioni di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, senza però compromettere gli interessi economici di entrambe le nazioni o le caratteristiche del servizio che hanno reso TikTok così popolare tra gli utenti americani. Il rappresentante per il commercio statunitense Jamieson Greer ha precisato che l’accordo rispetta pienamente gli interessi di sicurezza USA e pone fine al rischio di un’estensione continua del divieto o blocco dell’app. Dal canto suo, il capo negoziatore cinese Li Chenggang ha ribadito che nessun accordo sarà finalizzato se dovesse sacrificare gli interessi delle imprese cinesi.
Oltre al quadro politico e normativo, il successo dell’accordo dipenderà dall’approvazione da parte del Congresso statunitense, che ora deve valutare con attenzione se la soluzione proposta soddisferà i requisiti legali fissati dalla normativa del 2024. Alcuni esponenti democratici hanno infatti già espresso dubbi sulle proroghe concesse in passato e sulle effettive garanzie di controllo sui dati degli utenti forniti dall’intesa appena raggiunta. L’ampiezza di questa partita politica e legale pone ulteriori incognite sull’effettiva conclusione dell’accordo, dovendo bilanciare interessi di sicurezza, affari e influenza geopolitica.
Nel frattempo, tra le figure chiave che dovrebbero supportare la transizione verso una gestione controllata statunitense, spicca Oracle, secondo fonti riportate da CBS News. Il gigante USA del cloud sarebbe parte di un consorzio di società incaricate di garantire la continuità operativa di TikTok negli Stati Uniti nel caso in cui l’accordo venga definitivamente ratificato. La partecipazione di Oracle rappresenta un elemento di grande rilievo, dato il ruolo consolidato dell’azienda statunitense nel campo delle infrastrutture cloud e della gestione dati sicura, aspetti fondamentali per rassicurare l’opinione pubblica e le autorità sulla protezione dei dati degli utenti. Tuttavia, i dettagli concreti del ruolo di Oracle e delle società partner rimangono per ora in gran parte riservati, in attesa degli sviluppi ufficiali.