Meta ha preso una decisione importante riguardo ai suoi nuovi prodotti pubblicitari di IA generativa. Come riportato da Reuters, l’azienda guidata da Mark Zuckerberg sta infatti impedendo alle campagne elettorali e agli inserzionisti di settori regolamentati di utilizzare questi strumenti di intelligenza artificiale. Una decisione presa in risposta alle preoccupazioni sollevate da molti legislatori in merito alla possibilità che l’IA generativa amplifichi la diffusione della disinformazione elettorale.

Gli standard pubblicitari di Meta vietano già gli annunci con contenuti screditati dai loro partner di fact-checking, ma non c’erano ancora regole specifiche per i contenuti generati dall’IA. Ora l’azienda ha dichiarato esplicitamente che gli inserzionisti che gestiscono campagne pubblicitarie relative a case, credito, questioni sociali, elezioni, politica o alcuni settori regolamentati come la salute, i prodotti farmaceutici e i servizi finanziari non possono utilizzare le funzioni di IA generativa.

La motivazione alla base di questa decisione è comprendere meglio e mitigare i potenziali rischi associati ai contenuti generati dall’intelligenza artificiale negli annunci, in particolare quando si tratta di argomenti sensibili in settori regolamentati. Questo aggiornamento della policy pubblicitaria arriva un mese dopo che Meta ha annunciato l’intenzione di ampliare l’accesso agli strumenti pubblicitari basati sull’intelligenza artificiale in grado di creare vari elementi pubblicitari in risposta a richieste di testo. Inizialmente, questi strumenti erano disponibili per un gruppo selezionato di inserzionisti, ma si prevede che l’anno prossimo lo saranno per tutti gli inserzionisti a livello globale.

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Meta non è comunque l’unico attore impegnato nel campo dell’IA generativa applicata alla pubblicità. Google, ad esempio, ha recentemente introdotto strumenti simili di personalizzazione delle immagini, prevede di impedire i contenuti politici bloccando alcune “parole chiave politiche” e sta pianificando un aggiornamento delle policy a metà novembre secondo cui gli annunci elettorali dovranno includere un’informativa se contengono “contenuti sintetici che ritraggono in modo inautentico persone o eventi reali o dall’aspetto realistico”. TikTok e Snapchat bloccano già gli annunci politici, mentre X non ha ancora introdotto strumenti di IA generativa per la pubblicità. 

Meta sta anche impedendo al suo assistente virtuale Meta AI di creare immagini foto-realistiche di personaggi pubblici e sta sviluppando un sistema per contrassegnare con watermark i contenuti generati dall’IA. L’azienda attualmente vieta i video ingannevoli generati dall’intelligenza artificiale, ad eccezione delle parodie e della satira.