Dopo le schermate trapelate nella giornata di ieri, Microsoft ha mostrato al grande pubblico come il modello di intelligenza artificiale di ChatGPT sarà integrato nel motore di ricerca Bing, arrivando un giorno dopo rispetto all’annuncio di Google relativo all’integrazione del modello di IA Bard nella sua ricerca web, ma presentando almeno un’anteprima interattiva e funzionante del servizio.

Al momento sulla home page di Bing è possibile vedere alcuni esempi preconfezionati di possibili ricerche. Si va dalla richiesta di una lista di automobili che rispondano a determinate caratteristiche (“Quali auto dovrei prendere in considerazione se sto cercando di acquistare un fuoristrada, che vada da 0 a 100 km/h in meno di 6 secondi, abbia 6 o più posti a sedere e abbia recensioni decenti?”) a quella di un menu vegetariano (“Ho bisogno di organizzare una cena per 6 persone che sono vegetariane. Puoi suggerire un menu di 3 portate con un dessert al cioccolato?”).

Nella pagina con i risultati della ricerca, sulla sinistra viene presentata una lista di link così come siamo abituati a vederli da un quarto di secolo a questa parte; sulla destra invece compare un testo, generato dall’intelligenza artificiale, che potrebbe rappresentare un’anteprima di come la ricerca sarà fatta negli anni a venire.

esempio ricerca bing chatgpt

Nella conferenza stampa di presenzazione, il Corporate vice president Yusuf Mehdi ha detto che Bing incorporerà un nuovo modello GPT chiamato Prometheus, che rappresenta un miglioramento rispetto all’algoritmo di ChatGPT. Rispetto alle normali chat che si possono fare con ChatGPT, c’è una differenza fondamentale: nelle risposte di tipo compilativo come le due citate sopra, in cui vengono assemblati elenchi, in alcuni punti compaiono dei rimandi con il link alla fonte utilizzata per generare la frase.

Questi rimandi nel testo sono invece assenti nelle risposte in cui si chiede di generare un testo con determinate caratteristiche  (“Scrivi una storia per bambini su un cane che vive sulla luna”) o del codice di programmazione (“Scrivi del codice in Python per trovare la sequenza di Fibonacci”). In questo caso vengono però presentati dei link di riferimento alla fine del codice generato.

chatgpt bing fibonacci

Sarà disponibile anche una “modalità chat”, più simile all’esperienza che oggi si può avere con ChatGPT e slegata da una lista dei risultati web, ma che mostrerà in ogni caso una lista delle fonti utilizzate nella risposta. Questa interfaccia sarà accessibile dal tab Chat che sarà mostrato in cima alla pagina di ricerca, tra le altre opzioni.

Molto interessante è la possibilità di chiedere  “Dove hai ottenuto queste informazioni?” per controllare le fonti originali, una possibilità che ChatGPT ha sempre escluso categoricamente. Sarà importante vedere se la richiesta di fonti potrà essere fatta su qualsiasi tipo di richiesta, e quale sarà l’accuratezza, ma questo elemento da solo potrebbe rappresentare la chiave di volta che rende le ricerche assistite da IA utilizzabili in ambienti in cui è necessaria accuratezza fattuale delle informazioni (lavoro, educazione…).

Come funziona davvero Bing con ChatGPT

Ma come fa Bing a mostrare risultati recenti e a linkare le fonti, se queste non sono capacità tipiche di un modello linguistico come ChatGPT? Lo si intuisce da una risposta nelle FAQ: “Bing cerca contenuti rilevanti sul Web e quindi riepiloga i risultati per generare una risposta utile. Indica anche le origini, in modo da poter visualizzare i collegamenti al contenuto Web a cui fa riferimento”.

Il punto quindi è che la domanda non viene posta direttamente al modello. Bing fa prima una ricerca sul web e poi sottopone la lista dei risultati al modello linguistico, chiedendogli di organizzare i risultati in base alla richiesta del prompt. Sfrutta quindi una delle caratteristiche più interessanti emerse in ChatGPT, cioè la possibilità di “imparare” nuove nozioni dalla sessione di chat per utilizzarle nella discussione (anche se queste vanno perse non appena si chiude la finestra).

Per il momento, le risposte verrano ricordate per circa 45 minuti. Come già in ChatGPT, è possibile esprimere un parere sulla qualità della risposta (pollice in su o pollice verso) e queste informazioni saranno utilizzate per affinare l’apprendimento del modello. Sarà interessante vedere se la funzione verrà abusata dai web spammer che sono alla continua ricerca di modi per alterare i risultati delle ricerche web a proprio favore.

Sono poi disponibili alcune funzioni specifiche per segnalare contenuti inappropriati od offensivi, eventualità che – nonostante le misure di moderazione – non può essere del tutto esclusa.

Lista di attesa per il nuovo Bing

Sebbene Bing abbia già la nuova casella di ricerca in grado di ospitare query lunghe fino a 1.000 caratteri, quel che si vede in questo momento è praticamente un mock-up, un esempio non funzionante. Non è possibile al momento fare ricerche originali, ma solo scegliere tra la dozzina di esempi preconfezionati. Anche provando a utilizzare frasi di ricerca simili nella casella di bing, o modificando la query nella barra dell’url, non si esce al momento dagli esempi predefiniti.

Per accedere alla versione completa del nuovo Bing è necessario iscriversi alla lista di attesa utilizzando un account Microsoft. Al momento siamo stati in grado di iscriverci solo utilizzando un indirizzo Outlook, mentre non è stato riconosciuto un indirizzo aziendale di Office365.

Da smartphone, per aggiungersi alla lista di attesa viene proposto di scaricare prima l’applicazione Bing, e fare poi la richiesta dopo aver fatto il login dall’app. Sommando i download delle app con il fatto che anche dal web, iscrivendosi alla lista di attesa di accetta di ricevere “e-mail relative a Microsoft Bing, che includono offerte su prodotti Microsoft e dei partner e Rewards”, la giornata di oggi si preconfigura già come un enorme successo, indipendentemente da come sarà il servizio una volta che verrà rilasciato al grande pubblico. 

Come saltare posizioni nella lista di attesa per Bing

Microsoft vuole capitalizzare il più possibile dall’interesse suscitato dal nuovo Bing, e propone due sistemi per guadagnare posizioni nella lista di attesa: impostare Bing come motore di ricerca predefinito in Windows e scansionare un codice QR per scaricare l’app Bing sul proprio cellulare.

lista attesa microsoft bing chatgpt

 

La chat intelligente arriverà in Edge e negli altri prodotti Microsoft

Nella conferenza, il CEO Satya Nadella ha paragonato il lancio di ChatGPT all’apertura al pubblico del web. “È stato il momento Mosaic (il primo browser di massa per il web, NdR)  e penso che questa tecnologia rimodellerà quasi tutte le categorie del software. La questione è: come la IA rimodellerà il web?”.

Il passo successivo all’integrazione nella ricerca Bing è l’integrazione nel browser Microsoft Edge. Nella barra laterale che già oggi permette di aggiungere funzionalità social alla navigazione verranno aggiunte funzionalità IA. La chat potrà riassumere un report finanziario oppure creare un post per linkedin, ha dichiarato Mehdi, che ha mostrato come le nuove funzionalità di Edge saranno accessibili da una piccola icona Bing nell’angolo in alto a destra dell’interfaccia. Non è ancora chiaro quando la versione aggiornata di Edge sarà disponibile per il pubblico.

La chat integrata nella barra laterale permetterà, quando si visita una pagina web, di creare automaticamente un testo per condividere il link in un post su LinkedIn (Foto: Mark Hachman / IDG)

La chat integrata nella barra laterale permetterà, quando si visita una pagina web, di creare automaticamente un testo per condividere il link in un post su LinkedIn (Foto: Mark Hachman / IDG)

Secondo Nadella però, “tutte le interazioni con un computer saranno mediate da un agente che assiste l’utente”, e già in passato aveva dichiarato agli azionisti e al pubblico che la tecnologia GPT sarebbe stata integrata su tutta la linea di prodotti. Pochi giorni fa è stata annunciata la versione Premium di Microsoft Teams, che include la possibilità di sintetizzare i contenuti della riunione in un report strutturato generato da GPT-3, e a seguito dell’investimento in OpenAI si sono aperti molti scenari per utilizzi di GPT-3 in ambito enterprise.