Alcuni giorni fa abbiamo riportato la news di un test di Microsoft realizzato per dimostrare come il suo browser Edge sia il più virtuoso di tutti quando si parla di impatto sulla batteria di un portatile. Edge è infatti risultato primo nei tre test di Microsoft battendo Chrome, Firefox e anche Opera, ma evidentemente la software norvegese non l’ha presa molto bene e ha contrattaccato, realizzando un proprio test di autonomia e definendo le metodologie dei test Microsoft come poco trasparenti.

Nella fattispecie gli sviluppatori di Opera hanno condotto il loro testo utilizzando un laptop Lenovo Yoga 500 con schermo da 14″, CPU Intel Core i3-5005U, 4GB di RAM, HDD 500GB e Windows 10 a 64 bit con modalità di risparmio energetico impostata su bilanciata. La retroilluminazione del display è stata impostata al 100% per tutta la durata del test e il Wi-Fi in modalità 802.11n.

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Nel corso del test non c’era nessun altro software in esecuzione se non i browser Opera Developer (39.0.2248.0) con le opzioni ad blocker e risparmio energetico attive, Chrome in versione 51.0.2704.103 ed Edge in versione 25.10586.0.0. I risultati alla fine della prova hanno visto primeggiare proprio Opera a 3,55 ore di durata della batteria, con un +22% di autonomia su Edge (fermatosi a 3,12 ore) e un +35% su Chrome (2,54 ore).

La sfida per decretare quale sia il browser che impatta di meno sulla batteria è insomma apertissima e non ci stupiremmo se nei prossimi giorni anche Mozilla e Google dovessero proporre rispettivi test di questo tipo. Resta il fatto comunque che anche in questo caso le prove sono state effettuate da una delle parti in causa e non da un soggetto terzo, con tutti i dubbi che ciò pone a livello di veridicità dei risultati. D’altronde non scopriamo certo oggi quanto il tema dell’autonomia (soprattutto in ambito business) possa spostare parecchi equilibri nella scelta di un software o di un prodotto hardware come appunto un laptop o un 2-in-1.