Con il tweet che vedete qui sotto il nuovo CEO di Twitter Jack Dorsey, che ha ricevuto ufficialmente la carica solo 10 giorni fa subentrando a Dick Costolo dopo un periodo ad interim, ha compiuto il suo primo atto ufficiale tagliando del 8% la forza lavoro del social network dei cinguettii con il licenziamento di 336 dipendenti. Una decisione sofferta come si legge nel tweet dello stesso Dorsey, ma necessaria per snellire la struttura e rilanciare l’azienda, che negli ultimi tempi ha fatto segnare livelli di crescita molto blandi.

Il sostanzioso taglio di posti di lavoro deciso da Dorsey, già co-fondatore di Twitter e già CEO di Square, andrà a colpire soprattutto la divisione engineering, ma toccherà inevitabilmente anche altre strutture del social network, all’interno di un piano di ristrutturazione della società più ampio approvato recentemente dal consiglio di amministrazione.

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Ricordiamo infatti che negli ultimi mesi, di fronte a tassi di crescita molto bassi e inferiori alle attese, diversi analisti finanziari avevano puntato il dito sullo staff stesso di Twitter giudicato sovradimensionato, con la conseguenze di spese eccessive per gli stipendi e di dannosi rallentamenti allo sviluppo di molti progetti.

Progetti che, all’indomani di questi dolori licenziamenti, dovrebbero prendere maggior slancio, tanto che ieri Wall Street, in una giornata piuttosto ferma per i listini americani, ha premiato le azioni di Twitter con un + 5,5%, sebbene da inizio anno a oggi il titolo del social network abbia perso oltre il 16%.

Il taglio voluto da Dorsey si tradurrà in spese in contanti per 10-20 milioni di dollari e, nell’annunciare i licenziamenti, Twitter ha anche voluto rassicurare gli azionisti con una previsione per il terzo trimestre del 2015 di ricavi fra i 545 e 560 milioni di dollari, con un margine operativo lordo stimato tra i 110 e i 115 milioni di dollari.