Se c’è un elemento in ambito mobile che ancora non è riuscito a evolversi come altri componenti hardware (processori, GPU, display, sensori), è la batteria. Oggi anche gli smartphone più costosi e con al loro interno batterie di una certa dimensione non riescono a spingersi molto oltre il giorno pieno di utilizzo, limite che si avverte ancora di più con alcuni smartwatch. Un team di ricerca formato da ricercatori di Samsung e del MIT di Boston sembra però aver compiuto un importante scoperta, che potrebbe davvero cambiare lo scenario futuro delle batterie a livello di capienza, sicurezza e durata.

Una batteria è formata da un catodo, che cede elettroni negativi a un anodo, e da un elettrolita, che possiamo considerare come il mezzo di trasporto per questo passaggio di elettroni. Finora questo elettrolito all’interno delle batterie è sempre stato in forma liquida e proprio questo fattore ha da sempre rappresentato uno dei principali limiti delle batterie. È proprio questo liquido infatti la causa di improvvisi incendi ed esplosioni delle batterie (per fortuna non frequentemente), della limitata capacità di immagazzinare energia nella batteria e del deterioramento nel tempo di anodo e catodo, che dopo un po’ mina l’efficienza della batteria e costringe l’utente a sostituirla con una nuova.

Se fino a oggi la scelta di un elettrolita liquido sembrava essenziale per la sua elevata capacità di conduzione da catodo ad anodo, in realtà questa nuova ricerca ha dimostrato come anche un elettrolita a stato solido sia in grado di assicurare elevate prestazioni di trasporto. In questo modo si risolverebbero tutti i problemi e limiti appena citati. Con un materiale solido infatti non ci sarebbe più rischio di surriscaldamento (e quindi di un potenziale incendio della batteria) e si avrebbe più spazio per stipare energia grazie alla densità molto maggiore.

I ricercatori hanno parlato di centinaia di migliaia di cicli di caricamento

Inoltre, cosa non secondaria, il deterioramento di anodo e catodo sarebbe estremamente limitato e ciò significa un ciclo di vita di una batteria nemmeno comparabile a quello odierno. I ricercatori hanno infatti parlato di centinaia di migliaia di cicli di caricamento, ovvero decine di anni di funzionamento anche caricando la batteria ogni giorno. Un periodo talmente lungo che ci consentirebbe di acquistare un qualsiasi dispositivo senza preoccuparsi mai di una possibile sostituzione della batteria.

Infine un elettrolita a stato solido permetterebbe alla batteria di un qualsiasi dispositivo di resistere a temperature molto più basse o alte rispetto a quanto succede ora con le odierne batteria, proprio perché in assenza di liquido non ci sarebbero problemi di surriscaldamento o di “congelamento” del liquido.

Insomma, le prospettive nate da questa ricerca sono a dir poco rivoluzionarie, anche se bisogna capire sia i tempi per portare una simile innovazione nell’ambito di una vera e propria produzione industriale, sia i costi e l’adattabilità di queste nuove batterie a un range più o meno ampio di dispositivi. Ci chiediamo insomma se si potranno utilizzare partendo dagli smartwatch fino ai notebook o se invece, almeno per i primi tempi, a beneficiarne saranno solo alcuni tipi di device. Non ci resta che attendere.