La Commissione europea ha approvato ieri un aiuto di Stato tedesco di 920 milioni di euro a Infineon per la costruzione di un nuovo impianto di produzione di chip a Dresda. Ciò consentirà al colosso tech tedesco di completare il progetto MEGAFAB-DD, che sarà in grado di produrre una vasta gamma di diversi tipi di chip in applicazioni industriali, automobilistiche e di consumo.

La notizia arriva in uno scenario in cui i produttori di chip di tutto il mondo stanno investendo miliardi di dollari in nuovi impianti, approfittando dei generosi sussidi degli Stati Uniti (si veda Intel) e dell’UE per mantenere l’Occidente davanti alla Cina nello sviluppo di tecnologie all’avanguardia nel settore dei semiconduttori. Non a caso, la Commissione europea ha già stanziato 15 miliardi di euro per progetti pubblici e privati nel settore dei semiconduttori entro il 2030.

“Questo nuovo impianto di produzione in Germania porterà un’ampia e flessibile capacità di produzione all’UE e rafforzerà la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e l’autonomia tecnologica dell’Europa nelle tecnologie dei semiconduttori, in linea con gli obiettivi stabiliti nell’European Chips Act, si legge nel comunicato della Commissione.

 

L’impianto produttiva di Infineon, che raggiungerà la piena capacità nel 2031, sarà una struttura front-end che coprirà la lavorazione, il collaudo e la separazione dei wafer. Infineon ha garantito all’UE che il progetto porterà effetti positivi più ampi alla catena del valore dei semiconduttori dell’UE e che servirà anche per investire nella ricerca e nello sviluppo della prossima generazione di chip in Europa.

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Non c’è però solo la Germania a tenere alta la bandiera degli “Euro-chip”. STMicroelectronics, nonostante le notizie poco rassicuranti dei giorni scorsi, ha infatti annunciato il lancio di un nuovo chip sviluppato in collaborazione con AWS e destinato al mercato in forte espansione dei data center IA.

Si tratta più precisamente di un chip fotonico che verrà prodotto in serie nello stabilimento di STM a Crolles, in Francia, e che utilizza la luce anziché l’elettricità per aumentare la velocità e ridurre il consumo energetico nei convertitori noti come ricetrasmettitori, di cui sono necessarie centinaia di migliaia di unità in un data center di IA avanzato.

“Abbiamo firmato un accordo di collaborazione con AWS, che è stata coinvolta in modo molto stretto nello sviluppo e che implementerà questa tecnologia nella propria infrastruttura quando raggiungerà la fase di produzione nel corso di quest’anno” ha dichiarato a margine dell’annuncio Vincent Fraisse, direttore generale della divisione chip per radio e comunicazioni del colosso italo-francese.

Tra i principali produttori di ricetrasmettitori a livello globale figurano Coherent e Cisco negli Stati Uniti e Innolight e Accelink in Cina e, secondo la società di ricerche LightCounting, il valore del mercato di questi dispositivi arriverà a 24 miliardi di euro entro il 2030 rispetto ai 7 miliardi del 2024.