AMD sfida ancora una volta i chip Xeon di Intel con la nuova serie di CPU per workstation Ryzen Threadripper Pro 5000, che promette di essere più efficiente e veloce della serie rivale di Intel. Basati sugli stessi core Zen 3 delle pluripremiate CPU desktop Ryzen 5000, i chip Threadripper Pro 5000 saranno disponibili in cinque diverse versioni, che vanno da 12 core a 64 core. La serie Pro continua tra l’altro a offrire il supporto DDR4 a 8 canali come la precedente serie 3000.

Una novità interessante della nuova gamma è un Threadripper Pro a 24 core che non era disponibile nella serie 3000, anche se il cambiamento più significativo è proprio il passaggio dai precedenti core basati su Zen 2 agli ultimi core Zen 3. Questi presentano la stessa struttura CCD di base a 8 core del design precedente, in cui otto core condividono 32 MB di cache.

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Nella presentazione dei nuovi chip, AMD ha lanciato un chiaro guanto di sfida a Intel, che se sul versante desktop e laptop ha messo in campo con successo le sue più recenti CPU di 12a generazione utilizzando i suoi core ad alte prestazioni Golden Cove,  sul versante workstation continua ad affidarsi a CPU basate sui core Sunny Cove risalenti alle CPU Ice Lake di decima generazione.

Costruito su un processo a 10 nm, l’Ice Lake di decima generazione ha migliorato le prestazioni rispetto alle CPU a 14 nm ancora più vecchie, ma è stato ostacolato da velocità di clock non proprio esaltanti. Se combinate la velocità di clock relativamente basse del miglior Xeon di Intel (il W-3375) con i suoi 38 core, il modello più performante della nuova serie Threadripper Pro 5000 supera agilmente il rivale di Intel.

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Secondo AMD infatti il Threadripper Pro 5995WX è fino al 40% più veloce nelle compilazioni Unreal Engine, il 58% più veloce in Adobe After Effects e il 95% più veloce in Chaos V-Ray dello Xeon W-3375. Ma non finisce qui, visto che si parla anche di prestazioni più veloci del 26% in PTC Creo, del 58% in più in Solidworks e addirittura del 200% in più in Keyshot.

Intel è andata così male negli ultimi anni nel settore delle workstation che AMD è arrivata a una quota di mercato del 60%. A tal proposito AMD ha affermato che il suo successo in ambito workstation ha portato molte aziende a ottimizzare i loro software per Threadripper, cosa che ne ha migliorato ulteriormente le prestazioni rispetto agli Xeon.

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Ad esempio, nella simulazione meccanica Ansys, le prestazioni ottimizzate hanno portato a un miglioramento delle prestazioni di 2,3 volte, mentre Arnold di Autodesk ha fornito un aumento di 200 volte (non del 200%) utilizzando la stessa CPU e GPU. Non è un caso che secondo AMD un singolo Threadripper Pro 5995WX a 64 core superi non un Intel Xeon Platinum 8280, ma due di essi, offrendo in più anche una migliore efficienza energetica.

A partire dal 21 marzo, AMD lancerà inizialmente la serie Threadripper Pro 5000 esclusivamente sulla workstation Lenovo ThinkStation P620, con ulteriori workstation OEM che verranno rese disponibili in seguito. Per chi invece si accontenta di molto meno, AMD non ha ancora annunciato novità per la nuova serie Threadripper “standard” (quindi non Pro) e, forse, non lo farà mai considerando che potrebbe essere difficile per AMD giustificare l’investimento in chip Threadripper non Pro per un pubblico così di nicchia.