Secondo un nuovo report di Forrester, nonostante l’entusiasmo generato dai produttori di PC e chip al CES 2024 sulle funzionalità avanzate basate sull’intelligenza artificiale, quest’anno le aziende dovrebbero adottare un approccio più misurato del previsto nell’adozione degli AI PC, ovvero personal computer dotati di NPU ottimizzate per task di intelligenza artificiale.

Gli AI PC promettono di aumentare la produttività, l’efficienza dei costi e la sicurezza degli utenti aziendali, processando sofisticate applicazioni IA localmente e, di conseguenza, riducendo la dipendenza da costosi servizi cloud spesso più lenti. Questo potrebbe essere particolarmente vantaggioso in settori come la finanza e la sanità, dove le operazioni dipendono fortemente dall’elaborazione dei dati e dove la privacy e la sicurezza dei dati sono di massima importanza.

Tuttavia, l’adozione degli AI PC in azienda è ostacolata da diverse sfide non semplici da superare. I CIO devo infatti affrontare barriere come i prezzi elevati, la difficoltà nel dimostrare come i benefici per gli utenti si traducano in risultati aziendali e i problemi di disponibilità dei chip IA e di compatibilità dei dispositivi. I CIO ritengono difficile dimostrare un ritorno sull’investimento negli AI PC, con limitate applicazioni aziendali che ne giustifichino l’uso al di fuori di nicchie come il gaming o la creazione di contenuti. Inoltre, questi PC, essendo prodotti recentissimi, hanno ancora poche opzioni disponibili a livello di brand e si tratta per lo più di modelli di fascia premium e quindi decisamente costosi.

I dati di Forrester relativi al 2023 mostrano che secondo la metà dei responsabili delle decisioni sulla tecnologia dell’infrastruttura il 50% o meno dei PC aziendali utilizza Windows 11 e ciò suggerisce una più ampia esitazione verso aggiornamenti tecnologici rapidi e, quindi, anche verso gli AI PC. La fine del supporto di Windows 10 prevista per ottobre 2025 dovrebbe però coincidere con una maggiore adozione degli AI PC allineata ai nuovi sistemi operativi ottimizzati per la tecnologia NPU.

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Forrester prevede inoltre un triplicarsi dei budget per le piattaforme IA nel 2024 per soddisfare la crescente domanda di intelligenza artificiale; ciò dovrebbe catalizzare l’adozione degli AI PC man mano che i carichi di lavoro aziendali continueranno a dipendere dai sempre più costosi servizi cloud. I prossimi 18 mesi saranno quindi cruciali, con un punto di svolta atteso quando l’investimento nei PC con IA diventerà giustificato grazie ai progressi della tecnologia dei chip e alla riduzione dei costi.

Settori come la manifattura e l’alta tecnologia che combinano lavoro creativo e data science saranno probabilmente tra i primi ad adottare gli AI PC grazie ai prossimi chipset con maggiori capacità di elaborazione. Man mano che l’IA continua ad evolversi e diventeranno disponibili applicazioni più mirate, il ritmo di adozione dovrebbe accelerare ulteriormente, rendendo gli AI PC parte integrante degli ecosistemi tecnologici aziendali a partire però dal prossimo anno. Il 2024, infatti, per i motivi appena illustrati, si prospetta come un anno di graduale esplorazione e cauta adozione da parte delle aziende.

Secondo Forrester, i fornitori di servizi cloud potrebbero infine dover adeguare i loro modelli di pricing man mano che l’adozione degli AI PC ridurrà la dipendenza dal cloud computing, spostandosi probabilmente verso un modello ibrido in cui alcune attività continueranno nel cloud mentre altre si sposteranno sui PC, bilanciando le preoccupazioni per i costi con i vantaggi di sicurezza e privacy.