Copilot+ PC: le aziende non sono ancora convinte del nuovo standard IA di Microsoft

Microsoft ha lanciato con grande enfasi i suoi Copilot+ PC, laptop di fascia alta dotati di processori IA avanzati e funzioni esclusive integrate in Windows. Nonostante però il battage pubblicitario e le promesse di una rivoluzione nelle performance e nella produttività, l’adozione in ambito aziendale di questi PC procede a rilento. Le imprese, al momento, sembrano infatti poco interessate a questi nuovi dispositivi, privilegiando invece aggiornamenti più urgenti come la migrazione a Windows 11 o il semplice rinnovo dell’hardware.
I Copilot+ PC sono stati introdotti nel 2024 come una nuova categoria di laptop premium dotati di NPU (Neural Processing Unit), chip dedicati alle operazioni di IA capaci di eseguire oltre 40 trilioni di operazioni al secondo (TOPS). Per confronto, i processori Intel Meteor Lake di precedente generazione arrivavano a circa 11 TOPS. La soglia dei 40 TOPS è quindi diventata il nuovo standard minimo per rientrare nella categoria Copilot+. I primi modelli sono stati lanciati con chip Snapdragon X di Qualcomm, seguiti da versioni con CPU Intel Core Ultra 200V e AMD Ryzen AI 300.
Microsoft ha equipaggiato questi dispositivi con una serie di funzionalità IA esclusive, progettate per sfruttare l’elaborazione locale senza quindi affidarsi solo al cloud. Tra queste feature spiccano Recall, Click to Do, Cocreator in Paint, Windows Studio Effects, Super Resolution e Live Captions.
Tuttavia, queste e altre novità non sembrano aver convinto i responsabili IT delle aziende. Secondo un’indagine di Canalys, condotta tra marzo e aprile 2025, sebbene il 73% dei partner B2B fosse a conoscenza dei Copilot+ PC, solo il 33% ha ritenuto l’intelligenza artificiale (in qualsiasi forma) un fattore chiave nell’acquisto. Un dato che fotografa bene lo scarso entusiasmo del settore professionale.
A livello di distribuzione, i numeri restano bassi. Nel secondo trimestre del 2025, in Europa sono stati spediti 1,2 milioni di PC con capacità IA, ma solo il 9% rientrava nella categoria Copilot+. È sempre e comunque un aumento rispetto al 4% del trimestre precedente, ma il mercato resta di nicchia. Secondo Marie-Christine Pygott, analista di Context, i motivi principali sono i prezzi ancora elevati, la mancanza di casi d’uso concreti e una diffusa incertezza su cosa realmente un Copilot+ PC offra in più rispetto a un normale portatile con NPU.
Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla diffidenza verso i dispositivi basati su architettura ARM, come quelli con Snapdragon X, che in alcuni casi hanno mostrato problemi di compatibilità software. L’adozione di questi dispositivi, quindi, è spesso più una conseguenza del ciclo naturale di rinnovo dell’hardware che di un reale interesse verso le funzionalità IA.
Ma quali sono queste funzionalità? La più discussa è Recall, che crea uno storico visivo delle attività dell’utente tramite screenshot per poi consentire ricerche semantiche. Nonostante i miglioramenti in termini di sicurezza (gli screenshot sono ora salvati in aree protette), restano preoccupazioni sulla privacy, anche perché in alcuni casi Recall ha catturato schermate con dati sensibili come credenziali o home banking.
Click to Do consente di interagire con testi e immagini sullo schermo, selezionandoli per ottenere informazioni, rimuovere sfondi o effettuare copie rapide. Cocreator in Paint permette invece di trasformare schizzi disegnati a mano in immagini IA generate da prompt testuali. Funzioni curiose, ma non esattamente fondamentali in ambito aziendale. Il resto delle feature (dalle Live Captions alle funzioni di fotoritocco o miglioramento immagini) è già presente o replicabile tramite servizi cloud esistenti accessibili anche da dispositivi meno costosi.
Il punto debole, insomma, è che molte di queste funzionalità sembrano più orientate al consumatore domestico che al professionista. Esistono comunque sondaggi con risultati apparentemente in controtendenza. Dell e Intel, ad esempio, hanno pubblicato uno studio dal quale emerge che il 62% dei decision maker IT del Regno Unito si dice più propenso a scegliere un Copilot+ PC rispetto a un normale “AI PC”.
Inoltre, il 64% considera critico avere dispositivi sufficientemente potenti per applicazioni IA e anche i dati preliminari di TECHnalysis mostrano che l’88% degli intervistati ritiene importante avere una NPU oggi, percentuale che sale al 93% se si guarda a un orizzonte di due anni.
Ma il vero valore, per ora, non sembra essere l’IA in sé, quanto le caratteristiche più tangibili come prestazioni e autonomia. Dopo l’entusiasmo iniziale per l’IA, il marketing di Microsoft e partner si è infatti spostato su argomenti più solidi come durata della batteria e potenza di calcolo, relegando l’intelligenza artificiale a promessa futura.