In un mondo PC dominato da Windows e OS X, la linea di laptop Dell Project Sputnik con Ubuntu Linux può già vantare un seguito di culto. L’ultimo arrivato di questa gamma, disponibile anche in Italia, è l’XPS 13 Developer Edition (foto sopra), che ha portato con sé almeno tre grandi novità in ambito Linux: display 4K, processori Intel Skylake e Thunderbolt 3.

Questo laptop è in pratica un “cugino” della versione con Windows 10 già disponibile da alcune settimane, con l’unica grande differenza che monta Ubuntu 14.04 come sistema operativo. Se Dell prosegue da quattro anni sulla strada di questo progetto, è perché con Project Sputnik intende velocizzare l’adozione di hardware aggiornato nei laptop Linux e ciò si deve soprattutto a Barton George di Dell, un vero e proprio “Linux enthusiast”.

Tra l’altro Dell, a parte nomi di secondo piano come System76 e pochi altri, è l’unico grande produttore di PC ad essersi buttato con tanta convinzione nel mercato Linux, riempendo così un vuoto che durava in effetti da molto tempo. Naturalmente il focus principale di Dell rimane sui PC Windows, ma i suoi laptop Linux hanno guadagnato sempre più spazio e consensi con il passare del tempo e lo stesso George ha ammesso che Linux rappresenta oggi un mercato piccolo ma importante, nonostante le difficoltà iniziali che un utente poco “smaliziato” può trovarsi di fronte utilizzando Linux, soprattutto a livello di driver.

Parte del successo di Project Sputnik è da ricercare anche nella sua natura open sou
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Eppure, nonostante ciò, la richiesta di laptop Linux è cresciuta in modo quasi inaspettato, con George che ha dichiarato di aver visto diversi utenti Mac passare al XPS 13 DE. D’altronde OS X è basato su Unix e il passaggio a Linux per chi proviene da un Mac non è così “traumatico” come quello da Windows. Parte del successo di Project Sputnik è da ricercare anche nella sua natura aperta, con gli ingegneri di Dell che lavorano a stretto contatto sviluppatori open source e compagnie hardware. “Dell fornisce gli strumenti base e la comunità gli espande e li migliora”, ha dichiarato George.

Da notare poi che l’XPS 13 DE non è limitato a Ubuntu, ma può funzionare anche con altre distribuzioni Linux e, sebbene finora gli ostacoli non siano stati pochi per la necessità di Dell di lavorare a stretto contatto con Canonical e altri produttori hardware per fornire i driver adatti, l’intero processo sta diventando sempre più spedito e i ritardi si assottigliano sempre di più.

Dell sta lavorando al momento a una dock esterna per l’XPS 13 DE già disponibile per la versione Windows del laptop, con lo scopo di aumentare le porte di espansione. Per quanto riguarda invece alcune feature esclusive di Windows 10 come Hello, che permette l’autenticazione biometrica, George fa notare come al momento non sia possibile portare questa e altre funzionalità nel XPS 13 DE fino a quando non saranno inserite in Ubuntu.